Non solamente cinghiali, serpenti ( non velenosi, ndr), ratti e vespe ( Orientalis). La fauna della Capitale pare essersi arricchita di un’altra specie - già presente da qualche tempo - e secondo alcuni anche più pericolosa di un rettile strisciante: i ragni. Piccoli o grandi che essi siano incutono sempre un grande timore. Quella (terribile) sensazione della puntura, il gonfiore accompagnato dal dolore e, talvolta, anche la febbre spaventano e fanno temere il peggio. Ma il terrore per gli aracnidi inizia anche dal semplice avvistamento. Come è accaduto per una famiglia romana nel giardino della loro abitazione. Un ragno gigante - un Macrothele Calpeiana - è spuntato nella piscina della loro casa, nella zona di Massimina - Casal Lumbroso. «Sembrava una tarantola», racconta al Messaggero Giorgio. «Il morso non è mortale, ma bisogna fare sempre attenzione», dice l’esperto zoofilo Andrea Lunerti.
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COSA È SUCCESSO
La scoperta, stamani, in un’abitazione in zona Massimina - Casal Lumbroso.
CHI È IL MACROTHELE CALPEIANA
L’aspetto è sicuramente poco rassicurante: dalla grossezza, al colore nero (oppure marrone) fino alla fitta peluria, il Macrothele Calpeiana è considerato il ragno più grosso dell’Europa. L’esemplare maschile può raggiungere i cinque centimetri di lunghezza, la femmina anche gli otto. Il ragno appartiene alla famiglia dell’Hexathelida: vive in Spagna e Africa Settentrionale. Negli ultimi tempi è stato avvistato anche in Italia e nonostante le dimensioni piuttosto rilevanti, in realtà si tratta di un ragno del tutto innocuo per l’uomo: il morso non è motivo d’allarme, ad eccezione di quelle persone con uno stato di salute precario. In ogni caso è sempre consigliato lasciarlo tranquillo perché la sua puntura è considerata molto dolorosa. «L’unico ragno - sottolinea LUnerti - definito pericolosissimo per l’essere umano è la Malmignatta ( noto come la vedova nera italiana, ndr) presente nelle spiagge dove non c’è la sabbia e negli spazi poco puliti. È diffuso nella Costa della Sardegna e della Maremma. Da non confondere - aggiunge - con il Ragno violino. Quest’ultimo ha sicuramente un veleno citotossico che sciogli i tessuti, ma nell’uomo non è mai stato accertato ( clinicamente) che possa causare effetti devastanti tanto da ucciderlo o ferirlo gravemente».