Armando Casamonica arrestato per maltrattamenti in famiglia. I messaggi alla compagna: «Ammazzo te e le tue figlie come un cane»

La donna si è rifugiata in un bar della zona e poi ha trovato il coraggio di chiamare la polizia

Sabato 16 Dicembre 2023 di Flaminia Savelli
Armando Casamonica arrestato per maltrattamenti in famiglia. I messaggi alla compagna: «Ammazzo te e le tue figlie come un cane»

Vessata, insultata, isolata. Costretta a subire minacce davanti alle due bambine. Poi l'epilogo al culmine dell'ennesima aggressione con la fuga in strada e il coraggio di chiamare la polizia. «Avevo paura delle ritorsioni della sua famiglia» ha raccontato la vittima una volta soccorsa dagli agenti delle Volanti. Una lunga narrazione terminata con l'arresto di un appartenente al clan sinti, Armando Casamonica, di 33 anni con precedenti per droga e truffa. Ora in carcere e accusato di maltrattamenti in famiglia. Mentre la compagna, con le due bimbe, sono state affidate a una struttura protetta.

IL RACCONTO

Una lunga narrazione dei fatti quella fornita dalla vittima: «Ci siamo conosciuti nel 2020 tramite Facebook. Vivevo all'estero e dopo alcuni mesi ci siamo innamorati e mi sono trasferita con le mie figlie a casa sua». Ma la relazione è diventata violenta e burrascosa in pochi mesi. Un'escalation di maltrattamenti verbali e fisiche. Per tre volte, solo nel mese di agosto, i vicini di casa hanno chiamato le forze dell'ordine per le grida, le botte e i pianti delle bimbe che sentivano arrivare dall'appartamento. Intanto la donna era sempre più isolata: «Era geloso e mi ha costretto a cambiare numero di telefono» ha raccontato ancora. Non solo: l'uomo utilizzava il suo profilo social per insultarla pesantemente quando litigavano. Quindi una breve separazione nel mese di ottobre per poi riprendere la storia. Fino mercoledì mattina quando la ragazza ha letto dei messaggi compromettenti sul cellulare del compagno: «Non appena gli ho domandato chi fosse la ragazza è scattato e mi ha aggredita. Dalle parole è passato ai fatti, mi ha spinta contro il muro ma sono riuscita a scappare via e a portare via le mie bimbe» ha riferito. Ancora una volta, il 33enne non le ha lasciato scampo, l'ha seguita in strada urlandole: «Adesso vengo lì e ti meno». Una fuga in cui ha girovagato per alcune ore, si è rifugiata in un bar della zona e poi ha trovato il coraggio di chiamare la polizia. Quando gli agenti delle Volanti l'hanno raggiunta, era sconvolta e in stato di choc. Dopo averla confortata e tranquillizzata, ha deciso di procedere per vie legali.

LA DENUNCIA

Soccorsa dai poliziotti, la donna è stata accompagnata negli uffici del distretto Tuscolano. «Temo per la mia incolumità e per quella delle mie bambine» ha detto agli agenti ripercorrendo gli ultimi tre anni di abusi. Maltrattamenti che non sono terminati neanche dopo la violenta lite. Mentre la vittima era in commissariato e riferiva agli investigatori quanto appena avvenuto, il 33enne ha iniziato a inoltrare messaggi audio, vocali in cui ribadiva la volontà di aggredirla, picchiarla se non fosse tornata a casa. E poi insulti alla donna: «Ti meriti solo della cattiveria», «Ti giuro su mio nonno che questa volta non la passi liscia», «Fai schifo» e ancora: «Questa volta ammazzo te e le tue figlie come un cane». Raccolta la denuncia, il materiale audio, per la donna è stata avviata la procedura per la protezione accelerata anche dal nuovo "codice donna", la norma contro la violenza domestica. Gli agenti hanno quindi eseguito l'arresto a carico del 33enne.
Alla vista delle divise blu, l'uomo ha iniziato a inveire ancora una volta contro la compagna, seppur assente, in direzione della finestra: «Io ti ammazzo, mi hai denunciato».
Per poi scagliarsi contro i poliziotti che dopo diversi tentativi e attimi di tensione, sono riusciti a riportare la situazione alla calma e a trasferire l'arrestato negli uffici del commissariato e infine, il trasferimento in carcere.

Ultimo aggiornamento: 07:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA