Un ragazzo di 23 anni, istruttore di vela, una ragazza minorenne di otto anni più piccola, assistente volontaria.
La denuncia
È domenica mattina, nella Capitale deserta il padre della ragazzina, che chiameremo Vittoria, esce di casa e si reca dai carabinieri della stazione Nuovo Salario per sporgere denuncia. Sua figlia è tornata a casa e ha raccontato cosa è successo nella notte tra venerdì e sabato scorsi. L’invito nell’appartamento dell’istruttore con cui ha ormai rapporti costanti e quotidiani al circolo da almeno due settimane, da quando cioè la ragazzina frequenta i corsi impegnandosi anche come volontaria nell’assistenza. Con loro anche un altro ragazzo, pure lui minorenne. I tre escono dalla struttura che è video controllata ma per chi vi lavora digitare il codice senza che scatti l’allarme è un gioco da ragazzi. La serata prende così il via lontano dal circolo, in un ambiente terzo che oggettivamente non ha nulla a che vedere con il Tevere Remo. I tre bevono qualcosa in più, uno dei minori si addormenta sull’amaca che si trova nel giardino. Restano svegli l’istruttore e Vittoria. Il resto è un racconto al momento al vaglio degli inquirenti. Dopo la denuncia, i carabinieri hanno trasmesso gli atti alla Procura di Velletri, competente per territorio, mentre il pubblico ministero ha delegato la Squadra Mobile della Capitale per le indagini. Al circolo di Anzio già nei giorni scorsi si sono recati alcuni agenti di polizia per acquisire del materiale, a partire dalle immagini dell’impianto di video sorveglianza che se non dimostreranno la violenza quantomeno potranno cristallizzare i movimenti di uscita dei ragazzi e soprattutto quello di rientro della vittima per la quale, da prassi, è stato attivato il percorso rosa.
Il racconto
«Sono stata violentata» avrebbe confidato la minore al suo amico una volta svegliatosi ormai a notte fonda. Secondo la ricostruzione, formalizzata poi nella denuncia, sarebbe stato lui a portarla fuori da quell’appartamento per tornare al circolo e dare l’allarme. «Siamo davvero costernati - continua a ripetere il presidente del Tevere Remo - l’istruttore è stato prontamente rimosso per aver fatto uscire due minori». Il circolo di Anzio è un punto fermo per gli amanti della vela e non solo ormai da tempo. Ogni anno per questa struttura passano non meno di 200 ragazzi, molti dei quali soggiornano nella foresteria perché seguono corsi vari e multidisciplinari. Non c’è solo la vela anche il canottaggio e molti altro sport. Mediamente i corsi durano una settimana ma possono essere prolungati e Vittoria, da quanto risulta, avrebbe soggiornato nella struttura già due settimane. Oltre all’analisi delle immagini, la ragazzina sarà ascoltata in audizione protetta, come previsto per le vittime minorenni di abusi. Pare che dentro al circolo, dopo la notte di violenza, su una lavagna sia stato scritto quanto capitato. Il 23enne finora non aveva dato problemi, esuberante lo definiscono gli ormai ex colleghi, atleta e istruttore dal dicembre 2019. La ragazzina l’avrebbe conosciuto così seguendo le lezioni di vela e impegnandosi poi nell’assistenza. Dal circolo ribadiscono l’estraneità con quanto denunciato ma sottolineano la disponibilità nel supporto agli inquirenti. Lei, Vittoria, intanto pare volesse tornare a concludere almeno questa settimana ma non è stato possibile. Ieri ad Anzio si festeggiavano i diplomi degli ultimi corsi, molti genitori rimarcavano la tranquillità e sicurezza del posto. Del resto la responsabilità penale, quale che sia il reato, è sempre personale.