Mafia Capitale, irregolarità nei lavori nell'aula del Campidoglio: in 20 rischiano il processo

Lunedì 7 Novembre 2016
Mafia Capitale, irregolarità nei lavori nell'aula del Campidoglio: in 20 rischiano il processo
Rivoli di Mafia Capitale, personaggi coinvolti nella maxinchiesta «protagonistì in altre vicende giudiziarie come quella dell'appalto per i lavori di ristrutturazione della sala "Giulio Cesare", il cuore pulsante della politica capitolina e teatro dell'assemblea di palazzo Senatorio. In venti rischiano di finire sotto processo in una inchiesta che vede indagati, tra gli altri, Fabrizio Amore, imprenditore di 59 anni e Maurizio Anastasi, ex responsabile della direzione tecnico-territoriale della sovrintendenza dei beni culturali. Per questi fatti nel giugno dello scorso anno i due vennero arrestati insieme ad altre persone. Nei loro confronti i magistrati di piazzale Clodio chiedono il processo per reati che vanno, a vario titolo, dall'associazione a delinquere, ai reati tributari, turbativa d'asta, falso e truffa ai danni del Comune.

Tra gli appalti al centro dell'indagine anche quello relativo ai lavori per la sala "Giulio Cesare" dove si riunisce il Consiglio comunale. La vicenda è stata collegata alla maxi inchiesta di "Mafia Capitale", per le verifiche che hanno svolto gli investigatori negli impianti per l'emergenza abitativa. Il collegamento tra i due procedimenti è proprio Amore che nel giugno del 2015, nell'ambito della seconda tranche di arresti per l'inchiesta sul "mondo di mezzo", venne perquisito perché accusato, in qualità di responsabile di fatto della cooperativa "Progetto Recupero", di aver turbato la gara per l'accoglienza di 580 persone, in concorso con i soliti noti: il ras delle cooperative Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Per queste accuse nei giorni scorsi la Procura ha chiesto l'archiviazione per Amore, indagato per trasferimento fraudolento di valori. Sulla richiesta di giudizio si pronuncerà il prossimo 14 novembre il gip Pierluigi Balestrieri.

Secondo l'accusa Amore era così sicuro di vincere la gara per i lavori alla Giulio Cesare tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte.
La gara in questione risale al luglio 2010, quando al Campidoglio siede il sindaco Alemanno, ed è Anastasi a sostenere la necessità di procedere con la massima urgenza: il 19 settembre, infatti, sarebbe arrivato in visita il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I tempi sono stretti e servono i lavori per la messa in sicurezza del tetto dell'Aula, restaurare la volta, le pareti e il mosaico romano, rifare l'impianto elettrico e sostituiti gli scranni, dotare l'aula di nuove strutture elettriche per rispondere alle nuove tecnologie. Vista l'urgenza, Anastasi suggerisce di affidare i lavori tramite una gara a trattativa privata proponendo i nomi di 5 imprese. Tre di queste, secondo l'accusa, sono riconducibili ad Amore. Così quando arrivano le offerte, 3 sono proprio delle società dell'imprenditore, che si aggiudica l'appalto. L'importo, dopo una serie di varianti in corso d'opera, arriva a 1,2 milioni.
Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA