Forestale, la flotta resta negli hangar. E pesa il cambio delle funzioni

Martedì 18 Luglio 2017
Forestale, la flotta resta negli hangar. E pesa il cambio delle funzioni
IL CASO
ROMA Trentadue mezzi aerei utilizzati in piccolissima parte. E' l'eredità che il Corpo della Guardia forestale, ora assorbito dai Carabinieri e dai Vigili del fuoco, ha portato con sé dopo la riforma che ne ha previsto la soppressione. Al primo gennaio 2017 sono transitati tutti sotto la proprietà dell'Arma, che ne ha trattenuti 16, convertendoli però ad altre finalità. Cinque dei 18 Ab412, velivoli di dimensione media capaci di trasportare fino a 1000 litri d'acqua, e tutti gli 8 nh500, piccoli ma maneggevoli. Elicotteri che fino all'anno scorso operavano in casi d'incendio, quest'anno sono fermi. Dei 16 mezzi aerei assegnati ai Vigili per le operazioni di spegnimento, ne vengono impiegati appena 6. Si tratta dei 3 S-64, in grado di sganciare fino a 9mila litri per volta, e di 3 Ab412. Tutti gli altri non volano, bloccati negli hangar, perché da adattare ai nuovi protocolli. Di quelli in dotazione ai Vigili. In realtà di quelli dati ai Vigili, tre sono fermi per manutenzione straordinaria, sette per manutenzione ordinaria e sette in movimento. E intanto l'Italia brucia e il personale che interviene per spegnere i roghi non è mai abbastanza.
SCARSA PREVENZIONE
Quale il problema? «E' la mancanza di prevenzione - spiega Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di Silp Cgil - e anche il passaggio con il quale è stato soppresso e militarizzato il Corpo forestale dello Stato, attribuendo tutte le competenze di spegnimento incendi ai Vigili del fuoco. Un passaggio di competenze avvenuto soltanto sulla carta. L'assorbimento da parte dei Carabinieri ha determinato la sottrazione di 7.000 operatori del Corpo forestale dai boschi e dalle zone di montagna, personale altamente qualificato e preparato che, nelle emergenze incendi, assumeva il ruolo di direzione degli spegnimenti e di organizzazione delle forze in campo. Di questi 100 specialisti ed elicotteristi sono sostanzialmente fermi, mentre sul territorio sono rimasti ex agenti del Corpo forestale e funzionari, oggi in veste di Vigili del fuoco».
Se non bastasse, il 7 luglio scorso, il generale Antonio Ricciardi, comandante dell'Unità per la tutela forestale, ha diffuso ha inviato a tutti i comandi una disposizione nella quale ribadisce che i Forestali, possono «permanere sul luogo dell'incendio solo se necessario, e che all'occorrenza, fermo restando le competenze esclusive dei Vigili del fuoco, possono intervenire per soffocare piccoli fuochi solo se muniti di mezzi idonei e di adeguati dispositivi di protezione individuale». E negli stessi giorni i comandi provinciali dei Vigili diramavano note con le quali veniva ribadito che quel personale non poteva essere utilizzato per lo spegnimento.
LE FUNZIONI
Una situazione che fa dire a Costantino Saporito, coordinatore nazionale Usb Vigili del fuoco, «quanto sia diventata intollerabile la situazione in cui sono costretti a operare». «Ora si aggiunge - insiste il sindacalista - la perla dei divieti a operare contro gli incendi proprio mentre il bisogno è massimo. Il documento del 7 luglio impartisce agli oltre settemila neo-carabinieri regole precise in caso di incendio: chiamare i vigili e andarsene. L'intervento è consentito solo in caso di piccoli fuochi. Tutto questo significa che i 6400 ex forestali passati ai carabinieri e i 360 ai vigili del fuoco sono professionalità inutilizzate».
Cristiana Mangani
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