Aragoste, tagliate e vini di pregio: ecco i menu che inguaiano Marino

Giovedì 25 Febbraio 2016 di Michela Allegri e Sara Menafra
Aragoste, tagliate e vini di pregio: ecco i menu che inguaiano Marino
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Vermentino e Chardonnay, branzino alla ligure, carpaccio di pesce. Tagliate, filetti di manzo, spaghetti all'aragosta. I menù di Ignazio Marino, quelli che oggi gli costano le accuse di peculato e falso, sono variegati. Lo sono anche i ristoranti in cui il chirurgo dem ha invitato conoscenti e "congiunti", come sostengono gli inquirenti, saldando poi il conto con la carta di credito del Campidoglio. La mappa dello "scontrino-gate" parte da Genova, attraversa Firenze e Milano, approda infine a Roma. È scritto nell'informativa del Nucleo di polizia tributaria della Finanza. Le date relative ai banchetti ambigui, invece, sono annotate nell'avviso di conclusione delle indagini formulato dal pm Roberto Felici. Le cene ufficialmente contestate sono 56, per un totale che sfiora i 13mila euro.
 

LE INDAGINI
Ad incastrare il medico, per esempio, un pasto consumato nella sua città natale, Genova, il 3 settembre 2013. Quel giorno il chirurgo cena nella pizzeria "Il Ponte", spendendo 200 euro in formaggi e salumi, branzino, battuta di carne e gelato. Poi si giustifica dicendo di aver pasteggiato con «alcuni sindaci partecipanti a un dibattito». Venti giorni dopo, approda a Milano «per partecipare alla giornata nazionale dei comuni italiani relativa al tema Expo 2015». Nel capo d'imputazione risulta un banchetto irregolare consumato nel ristorante "Puccini" durante la trasferta. Un'altra giustificazione anomala viene rilevata il 23 ottobre, quando il medico si reca in missione a Firenze e spende 425 euro nella "Trattoria Antico Fattore". A Roma, il 19 dicembre, Marino cena invece a spese del Campidoglio nel ristorante "Bistrò", per 104 euro. Ma nell'informativa spuntano altri incontri sospetti. La sera del 28 giugno 2014, durante il ponte di San Pietro e Paolo, l'ex sindaco è al "Cybo": lo scontrino è di 197 euro, scontati a 100. Nel giustificativo scrive di essere con «un senatore della Repubblica», ma per gli inquirenti si tratterebbe invece di un incontro privato. La stessa cosa vale per una cena dell'8 dicembre 2013, festa dell'Immacolata. Nelle autocertificazioni di Marino si legge che ha invitato «due giornalisti della stampa estera» allo Zen Sushi, spendendo 134,50 euro. Incontri non giustificati, almeno secondo la procura, sarebbero anche quella di domenica 8 settembre, quando l'ex sindaco spende 65 euro al "Daruma Sushi", per un presunto incontro col «rappresentante di una Onlus». In ottobre risulta una cena con quelli della Regione "Al Padovano". Il 19 dicembre il chirurgo è all'"Enoteca Spiriti". Anche qui, a suo dire, si tratta di una «cena offerta ad alcuni rappresentanti delle istituzioni in occasione del Premio Roma per la Pace». Il 23 febbraio 2014, sostiene di avere un incontro con i rappresentanti delle associazioni sportive. E' al "Bellacarne" e spende 180 euro: taglieri di salumi, tagliate e filetti di manzo, carciofi e mousse per dessert. L'8 giugno dello stesso anno spende circa 500 euro per una cena nel ristorante "Casa Coppelle".

I PREFERITI
Le mete preferite del chirurgo sono però quattro ristoranti nei pressi di casa sua e dell'abitazione della madre. Sul podio, la "Taverna degli Amici", "Sapore di Mare", "Al vero Girarrosto Toscano" e "Archimede a Sant'Eustachio", in piazza dei Caprettari 83. E' qui che Marino dice di aver invitato il 21 settembre 2013 «un rappresentante del policlinico Gemelli» spendendo 91 euro. Clamorosa, poi, la cena del 26 ottobre 2013, nello stesso ristorante. Un banchetto a base di carpaccio di pesce e spaghetti all'aragosta che avrebbe «offerto per motivi istituzionali ad alcuni rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio». I commensali sono stati tra i primi a smentire la circostanza.
 
Ultimo aggiornamento: 19:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA