«Ci troviamo di fronte a uno spree killer, che ha perso il controllo di sé e ha ucciso in pochissimo tempo più persone, in preda alla compulsione. Ma così facendo, ha lasciato molte tracce e quindi lo scoveranno presto». Il criminologo Carmelo Lavorino non ha dubbi sul fatto che i brutali assassinii di tre prostitute, avvenuti ieri nel pieno centro di Roma, nel quartiere Prati, siano opera della stessa mano.
Che differenza c'è tra un serial killer e uno spree killer?
«Il serial killer agisce con un tempo di raffreddamento abbastanza lungo tra un omicidio e l'altro: Donato Bilancia, per esempio, ha ammazzato 17 prostitute in 8 mesi.
Chi potrebbe essere quest'uomo?
«Sarà uno psicotico che ha perso il controllo della realtà. Potrebbe essere un cliente deluso, che si è sentito deriso magari perché impotente o microfallico, come successe a Bilancia».
Potrebbe aver chiesto alle prostitute delle pratiche sessuali estreme?
«Sì, e per questo, magari, ha ricevuto un rifiuto. Di conseguenza, ha voluto vendicarsi, perché le prostitute gli hanno procurato una ferita narcisistica. E potrebbe essersi accanito su di loro per colmare questo senso di frustrazione».