RIETI - Incidente di caccia nella Riserva: 16 mesi (pena patteggiata) e sospensione condizionale della pena per il 61enne Gianfranco Smordoni.
Una scelta processuale e giuridica che - oltre al riconoscimento premiale della riduzione di un terzo della pena - va a chiudere - come sottolineato dall’avvocato Baldi, «una tragica e dolorosa vicenda che ha segnato per sempre due famiglie». Contestuale la costituzione delle parti civili (avvocati Egidio Sabetta, Iva Sciri e Paolo Pirani in rappresentanza dei tre figli della vittima).
Erano circa le 18.30 del 18 novembre 2018: era buio quando i due cacciatori - legati da una lunga amicizia e compagni di caccia - si erano appostati nell’area protetta per una battuta non autorizzata e oltre l’orario consentito, in un terreno agricolo di mais sfalciato in località Cese-Settecamini. Dalla carabina di Smordoni, regolarmente detenuta, partì quel colpo fatale che colpì Rossi da circa 200 metri percorrendo una traiettoria trasversale per poi colpire il cacciatore all’altezza del petto.