Immigrati, il cardinale Vegliò: «Sbagliato discriminare i musulmani rispetto ai cristiani»

Venerdì 27 Maggio 2016 di Franca Giansoldati
Immigrati, il cardinale Vegliò: «Sbagliato discriminare i musulmani rispetto ai cristiani»
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Città del Vaticano Perché non privilegiare l’ingresso in Europa di migranti cristiani, visto che è più semplice integrarli, rispetto ai musulmani? L’idea del candidato alla Casa Bianca, Donald Trump è stata sottoposta al cardinale Vegliò, il ministro dell’immigrazione di Papa Francesco, presidente del Pontificio Consiglio per i migranti, durante l’inaugurazione dei nuovi locali del centro Astalli che saranno utilizzati per aiutare legalmente i richiedenti asilo. L’arrivo continuo di migranti, gli sbarchi che non accennano a diminuire, fanno riflettere. «L'integrazione con i musulmani è difficile», ma «è bene che non ci siano ghetti»; certo, dice Vegliò «c'è il rischio che tra i musulmani ci possano anche essere estremisti pericolosi, ma non possiamo noi, di fronte a un poveraccio che muore di fame, scegliere chi accogliere e chi no; non si può scegliere tra cristiani e musulmani. Siamo tutti figli di Dio. Come si fa?» L’ipotesi di privilegiare gli immigrati cristiani era stata avanzata già vent’anni fa dal defunto cardinale di Bologna, Biffi.
 Il cardinale Vegliò si dice convinto che si debba però fare una distinzione tra coloro che arrivano perché scappano da guerre, e coloro che scappano dalla povertà. «Non si può neanche accogliere tutti indistintamente. Bisogna dare una certa attenzione al migrante sociale, ma il rifugiato è una cosa più seria. La soluzione ideale è che i paesi poveri siano meno poveri. L'Europa dovrebbe aiutare i paesi in loco per impedire ai ragazzi di lasciare i loro paesi con tristezza. Per quelli in guerra, invece, bisognerebbe smettere di vendere le armi. Questa è la soluzione ideale, ma l'ideale  purtroppo non esiste».

 Naturalmente il cardinale  si rende conto che il fenomeno continuerà, che ci sono centinaia di migliaia di persone ammassate in Libia e che “noi non possiamo accogliere tutti, anche se poi l’Europa conta oltre 550 milioni di abitanti e si allarma se arrivano meno di un milione di profughi e si parla di invasione”.  Sbagliato però alzare muri.

Il capitolo Islam è, in prospettiva, il più preoccupante, perché riguarda anche il problema dell’integrazione. “Con l' Islam sono in corso colloqui su quello che è il progresso umano, lo sviluppo, ma con l' islam un discorso teologico è difficile da fare. Loro non si sono adattati al mondo che cammina, sono rimasti al Corano, fisso nel tempo in cui è stato scritto. Io mi auguro che l' Islam che viene in Europa sia migliore dell' Islam peggiore che conosciamo”.
 
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