La Via Crucis al Colosseo si proietta sulla Via Crucis di milioni di persone nel mondo, schiacciate dal dolore. Ci sono le donne uccise da uomini che non sanno cosa sia amare, ci sono i bambini maltrattati, schiavizzati, sfruttati, ci sono i migranti che cercano un futuro diverso, ci sono i superstiti ai bombardamenti. Inizia oggi il Triduo Pasquale . «Non dobbiamo fermarci, come i sociologi, all’analisi della società in cui viviamo. Cristo non è venuto a spiegare le cose, ma a cambiare le persone. Il cuore di tenebra non è soltanto quello di qualche malvagio nascosto in fondo alla giungla, e neppure quello della società che lo ha prodotto. In misura diversa è dentro ognuno di noi» ha spiegato il predicatore della Casa Pontificia, padre Cantalamessa, alla solenne celebrazione pomeridiana in cui viene ricordata la Passione del Venerdì Santo. Nella basilica di San Pietro Papa Bergoglio ha prima ascoltato la lettura del Vangelo di Giovanni e successivamente l’omelia di Cantalamessa, preparandosi spiritualmente a ripercorrere le tradizionali quattordici stazioni della Via Crucis nell’Anfiteatro Flavio. Le meditazioni che si ascolteranno sono firmate dalla biblista francese Anne-Marie Pellettier che, nei testi preparati, si è affidata al pensiero di Caterina da Siena, Anna Harendt e Etty Hillesum.
«Il pianto che Gesù affida alle figlie di Gerusalemme come
un’opera di compassione, questo pianto delle donne non manca mai in questo mondo», scrive la biblista. «Esso scende silenziosamente sulle guance delle donne. Più spesso ancora, probabilmente, in modo invisibile, nel loro cuore, come le lacrime di sangue di cui parla Caterina da Siena. Non che le lacrime spettino alle donne, come se la loro sorte fosse quella di piangere passive e impotenti, dentro una storia che gli uomini, da soli, sarebbero tenuti a scrivere. Infatti i loro pianti sono anche, e innanzitutto, tutti quelli che esse raccolgono, lontano da ogni sguardo e da ogni celebrazione, in un mondo in cui c’è molto da piangere. Pianto dei bambini terrorizzati, dei feriti nei campi di battaglia che invocano una madre, pianto solitario dei malati e dei morenti sulla soglia dell’ignoto. Pianto di smarrimento, che scorre sulla faccia di questo mondo che è stato creato, nel primo giorno, per lacrime di gioia, nella comune esultanza dell’uomo e della donna. Ed anche Etty Hillesum, donna forte d’Israele rimasta in piedi nella tempesta della persecuzione nazista, che difese fino all’ultimo la bontà della vita, ci suggerisce all’orecchio questo segreto che lei intuisce alla fine della sua strada: ci sono lacrime da consolare sul volto di Dio, quando piange sulla miseria dei suoi figli. Nell’inferno che sommerge il mondo, lei osa pregare Dio:
’Cercherò di aiutarti’, gli dice».
Ultimo aggiornamento: 20:36
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un’opera di compassione, questo pianto delle donne non manca mai in questo mondo», scrive la biblista. «Esso scende silenziosamente sulle guance delle donne. Più spesso ancora, probabilmente, in modo invisibile, nel loro cuore, come le lacrime di sangue di cui parla Caterina da Siena. Non che le lacrime spettino alle donne, come se la loro sorte fosse quella di piangere passive e impotenti, dentro una storia che gli uomini, da soli, sarebbero tenuti a scrivere. Infatti i loro pianti sono anche, e innanzitutto, tutti quelli che esse raccolgono, lontano da ogni sguardo e da ogni celebrazione, in un mondo in cui c’è molto da piangere. Pianto dei bambini terrorizzati, dei feriti nei campi di battaglia che invocano una madre, pianto solitario dei malati e dei morenti sulla soglia dell’ignoto. Pianto di smarrimento, che scorre sulla faccia di questo mondo che è stato creato, nel primo giorno, per lacrime di gioia, nella comune esultanza dell’uomo e della donna. Ed anche Etty Hillesum, donna forte d’Israele rimasta in piedi nella tempesta della persecuzione nazista, che difese fino all’ultimo la bontà della vita, ci suggerisce all’orecchio questo segreto che lei intuisce alla fine della sua strada: ci sono lacrime da consolare sul volto di Dio, quando piange sulla miseria dei suoi figli. Nell’inferno che sommerge il mondo, lei osa pregare Dio:
’Cercherò di aiutarti’, gli dice».