Referendum, l'ultimo duello sul voto all'estero: rischio ricorsi

Sabato 3 Dicembre 2016 di Antonio Calitri
Referendum, l'ultimo duello sul voto all'estero: rischio ricorsi


ROMA Con il voto all'estero che rischia di fare l'ago della bilancia del risultato del referendum, sono scoppiate forti polemiche in Italia sulle indiscrezioni di affluenza e di scelta. Senza nessun dato ufficiale sull'affluenza che sarà comunicata insieme a quella italiana oggi, né tantomeno di scelte tra il Sì e il No visto che le schede saranno scrutinate dalle 23 in contemporanea come tutte le altre, per tutta la giornata di ieri Comitato del No e opposizioni hanno attaccato il governo per una affluenza stimata più alta delle ultime competizioni e per un risultato che avrebbe già favorito il Sì e quindi il premier Matteo Renzi. E già, tra i sostenitori del No c'è chi evoca la possibilità di ricorsi post voto.

LE POSIZIONI
A partire dal leader della LegaNord Matteo Salvini che parlando davanti a Palazzo Chigi ha attaccato il premier perché «nonostante i voti inventati o comprati in giro per il mondo da Renzi, il voto degli italiani farà vincere il No». E ha accusato: «Io penso che nei consolati e nelle ambasciate ne siano successe di cotte e di crude. Ma conto sul fatto che il voto degli italiani, quello dei romani, dei milanesi, dei torinesi o dei napoletani, sarà un voto per il No che supererà anche gli eventuali Sì inventati e comprati da Renzi in giro per il mondo. Non sono preoccupato». Salvo poi evocare un possibile ricorso in caso questi voti fossero decisivi. Anche Giorgia Meloni sulla questione ha attaccato: «I voti degli italiani all'estero sono comprati? Non lo so, ma sicuramente è un meccanismo che si presta a dei rischi, per cui bisogna monitorare in maniera decisa perché sarebbe l'ennesimo dei tanti aspetti di un governo che ha condotto questa campagna elettorale in modo estremamente sleale».

Renzi, intervenuto sulla vicenda in un'intervista a Rtl, ha bollato queste polemiche come «un film che ogni volta si ripropone, il voto all'estero è stato proposto dall'allora ministro del centrodestra Tremaglia e votato a sinistra. Non capisco perché dire che lì si fanno i brogli, perché alimentare tensioni e polemiche? Ieri (giovedì, ndr) Salvini era in giro per l'Italia ad alimentare polemiche e in Ue si discuteva sul terremoto in Italia. Se fosse stato all'estero avrebbe onorato meglio il suo lauto stipendio e ruolo». Da Radio Anch'io poi è intervenuto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni per difendere le ambasciate e i consolati presi di mira da Salvini e ha puntualizzato che «parlare di brogli intenzionali non solo non ha senso ma è anche offensivo per tutte le istituzioni che svolgono questo compito».

IL VIAGGIO
Mentre le valigette diplomatiche contenenti le schede di quella parte dei 4.023.902 dei connazionali iscritti all'anagrafe italiani residenti all'estero (esattamente 3.992.440 più 31.462 residenti in Italia e temporaneamente all'estero per motivi di studio, lavoro e salute) che ha deciso di esprimere il proprio voto al referendum arriveranno all'aeroporto di Fiumicino a bordo di 210 voli, l'attenzione si sposta su Castelnuovo di Porto: comune di ottomila abitanti a Nord di Roma dove ha sede il Centro Polivalente della Protezione Civile, una struttura di 48 mila metri quadri all'interno della quale sono stati preparati 1.483 seggi, ognuno dei quali formato da un presidente, un segretario e quattro scrutatori (per complessive 8.898 persone) che a partire da dalle 23, scrutinerà tutte le schede del voto estero.

Al fianco di queste novemila persone si aggiungeranno anche diverse centinaia di rappresentanti dei comitati del Sì e del No e delle opposizioni che vigileranno sulle operazioni. Pochi giorni fa il presidente del Comitato del No, Alessandro Pace, aveva ventilato la possibilità di fare ricorso se il risultato dell'estero fosse determinante per quello finale visto che «non è garantito il requisito della segretezza». Ieri il vicepresidente vicario del Comitato per il No, Alfiero Grandi, ha annunciato la presenza di 200 rappresentanti a Castelnuovo dove «faremo valere le nostre opinioni», ai quali si affiancheranno altri «100 controllori» annunciati dal M5s per un voto «a rischio brogli». E anche se per ora non sono stati annunciati, ci dovrebbero essere almeno un centinaio di rappresentanti del Sì pronti a opporsi alle contestazioni degli avversari.

 

Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA