Torino, Appendino: mai più città divisa in due. Poi avverte il presidente della Compagnia San Paolo: faccia un passo indietro

Lunedì 20 Giugno 2016
Torino, Appendino: mai più città divisa in due. Poi avverte il presidente della Compagnia San Paolo: faccia un passo indietro
«Voglio rivolgermi oggi anche a chi non mi ha votato: Torino è una città divisa in due, ce n'è una parte che si sente sola. Non vogliamo più che sia così, il resto della città dovrà abbracciarla». Così la neo sindaca di Torino, Chiara Appendino, parlando ai giornalisti oggi in conferenza stampa.

​«Ieri a Torino abbiamo avuto un risultato storico», ha aggiunto riferendo di aver festeggiato la vittoria «in piazza con le persone che oggi voglio ringraziare: i nostri attivisti e sostenitori, la mia famiglia, mio marito, i miei genitori e i miei assessori, che coraggiosamente si sono esposti prima del voto». «La nostra affermazione - ha sottolineato - rappresenta la voglia di cambiare, la città ha bisogno di nuove idee, nuove energie, una nuova forza propulsiva. Noi pensiamo di essere questa forza». 

«Stiamo aspettando i tempi tecnici per la nomina, siamo già al lavoro perché non vogliamo perdere neanche un minuto di questo fantastico sogno», ha detto ancora Appendino, annunciando che presenterà gli ultimi assessori della sua squadra «nei prossimi giorni». «La giunta si riunirà almeno una volta al mese in diretta Facebook - ha aggiunto - perché per noi il rapporto con i cittadini è molto importante».

«Ho sentito Beppe Grillo ieri sera, mi ha detto che aveva tirato fuori un appendino, io questa scena non l'avevo vista e ci siamo fatti due risate», ha poi affermato Appendino, che ha detto invece di non aver ancora sentito Virginia Raggi, «anche lei - ha detto - in queste ore è un po' nel frullatore». 

«Un sindaco non può bloccare la Tav, quello che farò è portare al tavolo le ragioni del "no", dialogherò con tutti e ascolterò le ragioni di tutti e se non ci sarà dialogo possibile lasceremo l'Osservatorio», ha poi detto il sindaco di Torino. «Faremo quello che c'è scritto nel nostro programma - ha aggiunto - non ci sarà nessun trasformismo. Quello che ha fatto il voto è riaprire un dibattito in città e questo è un bene per tutti a prescindere dagli schieramenti politici».

«La capacità di ascoltare e di capire le esigenze della gente è un'importantissima dote per un sindaco. L'incapacità è stata lì, è mancata la capacità di ascoltare», ha osservato ancora Appendino ai giornalisti che le chiedevano quale sia stato l'errore del suo avversario in questa campagna elettorale. «Io - ha aggiunto - sarò in costante contatto con i cittadini, dedicherò un giorno alla settimana ad incontrarli».

Ma è sulle nomine fatte dal sindaco uscente Piero Fassino che arriva l'affondo: «Chi ha fatto scelte che non condivido, come aumentarsi lo stipendio, dovrebbe fare un passo indietro», ha detto Appendino in riferimento a 400 mila euro di fondi in più stanziati la settimana scorsa per i vertici dalla Compagnia di San Paolo, l'ente che è il principale azionisti di Intesasanpaolo, la prima banca italiana. Insomma la prima cittadina chiede in sostanza a Francesco Profumo, nominato presidente il 9 maggio, di dimettersi. «Non ho condiviso quelle nomine, introdurremo nel regolamento nomine un "semestre biancoo", così che il sindaco uscente non possa farne». Profumo non commenta. Lo fa un comunicato della Compagnia, in cui viene definita «partner leale e affidabile di tutte le istituzioni di volta in volta governate da diversi colori politici». Ma il valzer delle poltrone a Torino è già partito.


 
Ultimo aggiornamento: 21:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA