Inchiesta Consip, Rignano sull'Arno diventa Rignanoland: da borgo sperduto a teatro mediatico

Martedì 7 Marzo 2017 di Mario Ajello
Inchiesta Consip, Rignano sull'Arno diventa Rignanoland: da borgo sperduto a teatro mediatico
Rignanoland, il paese dei Renzi e di Renzi. Si capisce molto dell'antropologia e dell'ansia di affermazione mondana dell'ex premier, guardandolo dall'ombelico del suo borgo semi sperduto sulle colline fiorentine. Adesso, al tempo dello tsunami Consip, Rignano sull'Arno è diventata una sorta di teatro mediatico, gremito di telecamere che vanno a caccia di babbo Tiziano finito nella bufera giudiziaria.

Tutti intervistano tutti:
«Lei è il macellaio di Tiziano?». «». «Il babbo preferisce il manzo o il vitellone?».
Ci si apposta nella chiesa della piazza centrale, per intercettare mamma Lalla - genitrice di Matteo e moglie di Tiziano - o una delle due sorelle - il bingo sarebbe acchiapparle entrambe - e chiedere loro:
«Dite la verità, siete tanto affezionate a zio Romeo?». Il quale sarebbe l'imprenditore napoletano agli arresti, fulcro del caso Consip, naturalmente sconosciuto - se non a Tiziano - certamente ai suoi congiunti.

Nell'occhio del ciclone mediatico, ecco, il piccolo borgo di Rignano. Dove l'inchiesta napoletana-romana ha mandato in tilt anche il Pd locale, di cui è segretario babbo Tiziano. Così tanta concentrazione mediatica in un posto così piccolo, fa venire alla mente un romanzo americano esilarante, formato qualche anno fa da Ken Kaflus, in cui si raccontava la stazioncina sperduta di Astapovo, in Russia, dove era appena morto il grande Tolstoj, presa d'assalto dal circo mediatico di allora.
Ultimo aggiornamento: 13:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA