Italicum, Renzi: «È una buona legge. Non c'è un problema banche»

Sabato 9 Luglio 2016
Italicum, Renzi: «È una buona legge. Non c'è un problema banche»

«L'Italicum è una buona legge elettorale, l'ho sempre detto. E non essendo su questo il referendum non vedo come si possa continuare a collegarlo al referendum costituzionale». Lo ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa al vertice Nato a Varsavia. «Sulla legge elettorale non apro più bocca, è un tema nella disponibilità del Parlamento. A me pare di non vedere una maggioranza» per una diversa legge elettorale. «Il Mattarellum? Quando è stato proposto non c'erano i numeri», ha aggiunto a Varsavia.

«È singolare che dicano 'Renzi cambi la legge elettorale', perché è nella disponibilità del Parlamento. Noi abbiamo fatto uno sforzo arrivando a mettere la fiducia perché la legge elettorale non c'era più. C'era stata la sentenza della Corte che aveva cancellato il cosiddetto Porcellum. Noi ora abbiamo una legge elettorale - continua Renzi - Io ritengo l'Italicum una legge elettorale molto buona perché dà la possibilità ai cittadini di decidere chi vince e chi perde». «Leggo di sondaggi di parlamentari disponibili a cambiarla ma vale sempre la domanda: come?». «Chi vuole discutere, discuta, senza alcuna pressione da parte mia».

«Lo dico con un sorriso: mi dicono che io personalizzo ma sono altri ad avere l'interesse a non affrontare nel merito la riforma». «Il referendum è sulla riduzione dei parlamentari, sui poteri delle regioni, su una sola Camera che dà la fiducia e non due.

Soltanto in Italia e in altri Paesi continuiamo ad avere un sistema di bicameralismo perfetto. Chi vota sì riduce i parlamentari, chi vota no lascia le cose come sono e lascia in Parlamento un ping pong costante. Chi vota sì aumenta gli strumenti di partecipazione popolare, anche abbassando in alcuni casi il quorum del referendum. Non c'è un'alternativa», ha aggiunto. «Abbiamo il Parlamento più costoso e contorto di tutti i Paesi Nato. È un fatto positivo che si permetta agli italiani di decidere se dire sì e cambiare o dire no».

«Non vorrei che alla fine in Italia qualcuno, convinto di votare per un'altra cosa, il giorno dopo rischia di svegliarsi con un risultato che poi non recupera più», ha detto ancora Renzi sottolineando che in questa riforma «i pesi e contrappesi sono garantiti». «L'impegno sul referendum l'ho già messo, portare il Parlamento a fare questa riforma non è stata la cosa più semplice. Era difficile arrivare a questo accordo: abbiamo impegnato tutto il nostro capitale politico per votarlo. In questa partita ormai non posso più fare molto. Posso dire agli italiani di decidere», ha aggiunto.

Riguardo alle banche, Renzi ha poi detto: 
«La mia posizione è la stessa espressa ieri dal ministro dell'Economia in modo chiaro, dal governatore della Banca d'Italia. Ci sono singole situazioni aperte per mille motivi, spesso frutto di scelte tecniche e queste situazioni vengono seguite come doveroso sia da un gioco di squadra del Paese per risolvere eventuali problemi prima che accadano», ha spiegato Renzi confermando la determinazione, «se c'è la necessità, a evitare problemi ai correntisti».

Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA