Il Pd sceglie il leader, gazebo a rischio flop: duello sulle alleanze

Domenica 30 Aprile 2017 di Stefania Piras
Il Pd sceglie il leader, gazebo a rischio flop: duello sulle alleanze

ROMA L'esercito dei gazebo torna a mobilitarsi per il rito delle primarie pd. Obiettivo: un milione di votanti che sarebbero comunque molti meno rispetto ai quasi 3 milioni dell'ultima tornata, nel 2013. Dieci mila i seggi allestiti che accoglieranno i partecipanti. Al Nazareno non mancano le preoccupazioni per la partecipazione, nessuno dei dem nasconde il fatto che la campagna elettorale non abbia entusiasmato.

I SOCIAL
I candidati segretari hanno lanciato messaggi last minute sfruttando soprattutto i social. Matteo Renzi ha intavolato una diretta facebook seduto accanto al ministro della cultura Dario Franceschini a cui ha chiesto di illustrare il suo operato. Molti pezzi da novanta del governo stanno dalla sua parte a partire dal Presidente in carica Paolo Gentiloni fino ai ministri Maurizio Martina e Graziano Delrio.
Nell'edizione speciale del suo Matteo risponde, il segretario uscente ha elogiato lo strumento delle primarie (il suo slogan è: «Andate a votare, la democrazia è un valore») e ha di nuovo scacciato il fantasma delle larghe intese: «Mi fa ridere, perché la grande coalizione con Fi l'hanno fatta quelli che hanno detto di votare no al referendum e quelli che si sono messi tutti insieme per mandarmi a casa....». E ci tiene Renzi a far emergere quello che è stato fatto prima del 4 dicembre, come quando posta la foto dell'Arenile Nord di Bagnoli, «finalmente restituito ai napoletani». «Ricordate? - scrive - un anno e mezzo fa era un luogo degradato e senza speranza. Oggi quell'impegno sta diventando realtà».

Ma il dibattito è polarizzato su Berlusconi. È lì che lo sfidante di Renzi, il ministro della giustizia Andrea Orlando riporta la dialettica mentre lancia messaggi alla sinistra di Pisapia e Bersani: il suo logo è una coppia di eleganti parentesi graffe su un fondo rosso amaranto.
«Domani (oggi, ndr) - ha detto il Guardasigilli - non si decide solo quale candidato guiderà il Pd, si decide anche se si ricostruisce il centrosinistra oppure si decide di fare un'alleanza con Berlusconi». Orlando ha scelto Norcia e la mensa gestita dalla comunità di Sant'Egidio a Trastevere per la chiusura della sua campagna che ha definito «clandestina» sperando che «gli elettori del Pd siano a tal punto perspicaci da riuscire persino a trovare i seggi».
Michele Emiliano, costretto sulla sedia a rotelle per via del tendine rotto, ha chiuso nella sua Puglia, a Polignano a Mare con un intervento, anche lui, in diretta social. Anche lui agita lo spettro del patto con Berlusconi: «C'è qualcuno che sta pensando a una birichinata: vero Matteo che stai pensando di vincere le primarie, di precipitare il Paese al voto, nel baratro, di non cambiare la legge elettorale perché ti dà una scusa perfetta per fare il governo con Berlusconi, probabilmente il tuo vero maestro, come dice qualcuno?». Emiliano ha promesso che, se anche l'ex premier dovesse vincere, gli «impedirà di votare il prima possibile con questa legge che rende ingovernabile il Paese».
«Spero che tutti siano leali e che dal giorno dopo il voto si lavori tutti uniti per il bene del Pd e del Paese» dice il sottosegretario alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi.

 

Ultimo aggiornamento: 13:50