Manovra, Renzi attacca la Ue: «Rilievi? Ci diano una mano»

Domenica 16 Ottobre 2016
Manovra, Renzi attacca la Ue: «Rilievi? Ci diano una mano»
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«Sono curioso capire quali rilievi. L'Ue vuole discutere le nostre spese immigrazioni? Ho un'idea brillante: inizino a darci mano loro, mentre stanno prevalendo gli egoismi e non la solidarietà. Appena ci iniziano a dare una mano, le spese si abbasseranno». Lo dice il premier Matteo Renzi al Tg1 rispondendo a chi gli chiede di possibili rilievi da parte dell'Ue sulla manovra.

L'Europa insomma abbandoni gli egoismi e dia finalmente una mano concreta all'Italia sui migranti, così si potranno anche ridurre le spese. E le opposizioni la smettano di dire solo no e guardino senza ideologie alla manovra, che conferma i finanziamenti alla sanità e tende la mano ai pensionati. Il giorno dopo il via libera alla nuova legge di
Bilancio da 27 miliardi, il premier difende con forza il lavoro del governo, a partire dall'addio ad Equitalia, simbolo «vessatorio» con relativa rottamazione delle vecchie cartelle, che risponde alla logica pagare meno, pagare tutti. 

Consapevole che l'esame più difficile sarà quello di Bruxelles ma che anche in Parlamento non sarà proprio una passeggiata, il premier lancia una sfida ai partner europei e un appello ai partiti di opposizione che già hanno alzato il tiro contro la manovra. Anche Massimo D'Alema l'ha criticata, definendola «abbastanza elettorale». Non si può dire solo no, insiste il premier, augurandosi che almeno su sanità e pensioni possa arrivare l'ok anche dell'opposizione. Lo sguardo va poi a Bruxelles, che lunedì riceverà il documento programmatico di Bilancio con le linee principali di intervento della manovra e le indicazioni delle stime di crescita - all'1%, «non a portata di mano ma nemmeno impossibile» come ha sottolineato il direttore generale della Banca d'Italia Salvatore Rossi. Nel Draft Budgetary Plan, a differenza di quanto indicato nella nota di aggiornamento al Def, ci sarà invece il deficit al 2,3% (rispetto al 2%). Una scelta, quella di alzare l'indebitamento, che sarà da fare digerire a Bruxelles ma che dovrebbe intanto permettere di presentare il documento con la validazione dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio e, soprattutto, che mette a servizio della manovra altri 3 miliardi e mezzo di coperture.

Anche se il premier assicura che al di là delle «solite polemiche» le coperture «ci sono tutte», sulle risorse che
andranno a finanziare i nuovi interventi ancora non c'è totale chiarezza. Al momento l'unica copertura ufficiale e dichiarata è quella che deriva dal bis della voluntary disclosure (2 miliardi), oltre al margine di 0,7 punti di deficit (per circa 12 miliardi). Incerto invece se tutti e 4 i miliardi previsti dall'incasso dell'operazione sulle cartelle Equitalia saranno utilizzati. Di certo si tratta di misure «one off», una tantum, che fanno venire l'orticaria ai funzionari europei.
Chiari invece, come indicato ieri nelle slide, 1,6 miliardi che arriveranno da riorganizzazione di fondi, che, viene
spiegato, si tradurranno di fatto in tagli ai ministeri. Dal recupero dell'Iva potrebbero arrivare altri 3-4 miliardi, mentre
dalla rimodulazione dell'Ace potrebbe arrivarne 1 e mezzo. C'è poi la spending review vera e propria che potrebbe lievitare, nel complesso, oltre i 3,5 miliardi (2 potrebbero essere il target assegnato alla sola Consip per i risparmi sugli acquisti di beni e servizi).

In attesa del testo, che dovrebbe essere trasmesso alle Camere entro il 20 ottobre, si stanno intanto definendo meglio anche alcuni capitoli della manovra: dalla spinta alla messa in sicurezza antisismica - con il sismabonus potenziato fino a un massimo dell'85%, esteso a seconde case e attività produttive anche della zona 3 di rischio, da scontare in 5 anni anziché in 10 - a quella per la riqualificazione energetica anche dei grandi palazzoni, con l'ecobonus più vantaggioso per i condomini che migliorano i consumi. Confermata anche, dopo lunga riflessione, una ultima tranche, selettiva, di sgravi per il lavoro stabile. I 700 milioni disponibili andranno alle assunzioni di giovani (che abbiano fatto il percorso di Garanzia Giovani o dell'alternanza scuola-lavoro) e per gli under 29 e over 50 nel Mezzogiorno. 

 

Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA