Italicum, Renzi apre ma non ci sono maggioranze per cambiare la legge

Giovedì 30 Giugno 2016 di Marco Conti
Renzi
La grande mobilitazione per sostenere il referendum costituzionale non si vede ancora. Nel frattempo è ripreso, dopo il disorientamento per il risultato del referendum inglese, il pressing per cambiare l'Italicum specie nella parte che prevede il premio al partito e non alla coalizione. Anche ieri, rispondendo via web, il presidente del Consiglio ha difeso la legge elettorale e il principio del ballottaggio a suo giudizio necessario visto che ormai in tutti i paesi, Italia compresa, le forze politiche maggiori non sono più due ma tre se non quattro.

La spinta punta a spostare il premio sulla coalizione, ma le differenze non mancano da parte degli stessi oppositori dell'Italicum e l' accordo per una proposta alternativa non c'è. Molto pragmaticamente Renzi punta al risultato sia sulla riforma costituzionale sia sulla legge elettorale e la sua resistenza a rimettere mano all'Italicum risiede proprio nella difficoltà a trovare in Parlamento i voti per dotare il Paese di una legge che assicuri stabilità e governabilità. Le riforme costituzionali, come la legge elettorale, sono guardate con attenzione anche dai mercati che temono un'Italia instabile. 

Discutere va bene, quindi, e lo si farà a settembre anche grazie alla mozione di Sinistra Italiana e l'invito fatta da Fedele Confalonieri a Silvio Berlusconi a riprendere il dialogo sulle riforme riapre i giochi anche nel centrodestra. Resta da vedere cosa farà il M5S che continua a giocare su più tavoli. Ai Cinquestelle piace l'Italicum perché prevede il premio al partito e tra i suoi elettori molti sono pronti a votare il referendum costituzionale perché "taglia la casta", riduce il numero dei parlamentari e gli stipendi dei consiglieri regionali.
Ultimo aggiornamento: 18:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA