Oggi i 24 gruppi al Quirinale: tutti figli del Porcellum

Venerdì 9 Dicembre 2016 di Marco Ventura
Oggi i 24 gruppi al Quirinale: tutti figli del Porcellum
ROMA Sfilano 24 gruppi in due giorni, per oltre 12 ore effettive di consultazioni sul prossimo governo. Sfilza di sigle, prova della fantasia al potere nella infinita prima Repubblica.
Delegazioni convocate al Quirinale per 20 o 30 minuti secondo l'importanza, e passerella di parlamentari che una volta eletti si muovono da un partito all'altro, per lo più attraverso lo snodo del gruppo misto. Alla Camera e al Senato.

Trionfo della rappresentanza che potrebbe avere la sua consacrazione col ritorno al proporzionale, e che consente però i cambi di casacca: il 27 per cento di parlamentari, più di uno su quattro, l'hanno cambiata almeno una volta, talora ritrovandosi dopo tre giravolte al punto di partenza. C'è di tutto nel calendario del capo dello Stato. Dalle minoranze linguistiche ai sottogruppi, dai partiti-sigla alle sigle senza partito. Apre le consultazioni oggi, alle 10, il gruppone, il Misto.

INFINITE COMPONENTI
Quello degli eletti che non hanno i numeri per costituire un proprio gruppo e non vogliono aderire ad altri. Un grande contenitore nel quale via via nascono e muoiono, si formano e si fondono per poi separarsi di nuovo le componenti. Rappresentate da un solo esponente. La componente Udc, per esempio. O l'Unione sudamericana emigrati italiani, che ha cambiato nome in Usei-Idea. O l'Alternativa libera Possibile (Al-P) nata dalla convergenza tra fuoriusciti del Movimento 5 Stelle e del partitino dell'ex Pd Pippo Civati.
Da questo gruppo c'è poi chi si è lanciato verso Fratelli d'Italia, Scelta Civica e Pd. Per dire, la linea politica di Al-P è così sintetizzata: «Partendo dai valori base della Costituzione della Repubblica italiana, della Dichiarazione universale dei Diritti umani e del Codice Antimafia, l'obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita delle persone».
Altro tassello del Misto, il Fare!-Pri, da dove il deputato Marco Marcolin, uno dei quattro fondatori, si è staccato per aderire a Scelta civica verso i cittadini per l'Italia-MAIE.

E ancora, alle 12.40 salirà sul Colle il delegato del Movimento Partito Pensiero e Azione (Ppa-Moderati), cui hanno aderito lo scorso giugno tre deputati da due raggruppamenti: Antoniello Formisano del già citato Usei-Idea, Marco Di Lello e Raffaele Di Gioia della componente PSI-PLI (esatto: Partito socialista italiano più Partito liberale italiano, uno per uno). Quest'ultima componente seguirà nelle consultazioni, dopo venti minuti, alle 13.

Nel frattempo si saranno presentati gli esponenti delle minoranze linguistiche: la rappresentanza della Sudtiroler Volkspartei e quella valdostana. Alle 16, finalmente un partito nazionale: Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale (Fdi), che prima si chiamava solo Fratelli d'Italia, al quale darà il cambio il drappello del gruppo DeS-Cd, che non è una password auto-generata ma la sigla di Democrazia Solidale-Centro Democratico, che prima si chiamava più semplicemente Per l'Italia e raccoglie centristi da Scelta civica, Centro democratico e Area popolare. Annovera fra gli altri Adornato, Binetti, Buttiglione, Cesa e Giuseppe De Mita.

GRUPPO COSPICUO
Ed ecco, alle 17, il gruppo di senatori più cospicuo, non per nomi ma per sigle, comprendendo Grande Sud, Popolari per l'Italia, Moderati, Idea, Alternativa per l'Italia, Euro-Exit, MPL-Movimento politico Libertas. Mezz'ora dopo eccoci, o meglio: ecco i Ci, che sta per Civici Innovatori della Camera, ex montiani di Scelta civica per l'Italia, diaspora avviata con l'uscita di Monti dal partito di Monti.

Ancora dal Senato arriva il drappello del gruppo Per le Autonomie (Svp-Uv-Patt-Upt) -Psi-Maie, ossia le minoranze linguistiche di Palazzo Madama. Domani, infine, i maggiori. Dalla Lega Nord e Autonomie (Lna) a Sinistra Italiana-Sinistra ecologia e libertà (Si-Sel), da Ala-Scelta civica per la Costituente liberale e popolare di Camera e Senato ad Area popolare di entrambi i rami del Parlamento che fonde Ncd e Udc. Per finire, dulcis in fundo, con i tre partiti-polo: Forza Italia-Il Popolo della libertà, che era solo Pdl e poi ha raddoppiato il nome perdendo Alfano e i suoi, quindi il Movimento 5 Stelle dal quale sono fuoriusciti o sono stati espulsi parecchi grillini, e il Pd provato dalle scissioni. Prove di proporzionale.