Emiliano: «Mi candido alla segreteria del Pd: è un gesto necessario. Renzi lontano dalle persone»

Lunedì 13 Febbraio 2017
Emiliano: «Mi candido alla segreteria del Pd: è un gesto necessario. Renzi lontano dalle persone»
«Quella di candidarmi alla segreteria è una cosa che sento di fare, necessaria».
Lo dice Michele Emiliano nel suo intervento in direzione Pd.


«Non so come si fa a fare il congresso senza sapere qual è la legge elettorale. Escludo che si possa andare al congresso ad aprile: un congresso ad aprile senza conoscere la legge elettorale, che roba è?». «Se tu - dice Emiliano a Renzi - oggi davvero vuoi mettere il congresso al centro della nostra discussione e fare un processo in cui chiunque vinca sostiene l'altro, il processo deve essere autentico». «Se tante persone in questo momento mi stanno spingendo nella direzione di candidarmi alla segreteria non è perché io abbia un ruolo particolare ma perché evidentemente quello che è avvenuto fino a oggi ha scontentato tanti», prosegue. «Ora dico: in vista del congresso agevolate le iscrizioni, invitate a venire e non respingetele. Fatelo con l'aiuto dell'organismo di garanzia che potrà essere il segretario. Il Pd deve essere un luogo aperto, di libertà, giustizia e uguaglianza».

«In molti momenti sei apparso lontano dalle persone. Il Pd può essere il partito di quelli che non contano niente? O torna nel suo alveo naturale o rischia di andare fuori dalla fotografia, dalla cornice». Ha detto ancora Emiliano nel suo intervento in direzione Pd, rivolgendosi a Matteo Renzi per tutta la durata nel suo intervento. «Stai facendo la stessa faccia che fai quando parla Bersani - lo rimprovera a un certo punto - ti prego fai le facce che fai con altri». Emiliano ricorda di aver votato Renzi nel 2013 alla segreteria e rivendica: «Non sono mai stato iscritto a una corrente. La tua idea di rinnovare la classe dirigente e riconnettere il Pd con le questioni ambientali mi ha affascinato. Ho iniziato a pensare che qualcosa non andava quando tutte le persone che avevo contro in Puglia sulle questioni di merito, me le sono trovate con te e non avevo più te vicino. Molte volte non sono riuscito a capire dove volevi andare a parare. Il governo non voleva parlare con noi sulle trivelle», ricorda tra l'altro.

«Se tu non avessi chiuso le porte, forse non avrei dovuto aspettare il governo Gentiloni per parlare dell'Ilva». Emiliano rimprovera a Renzi diverse cose: «Avevamo detto che non avremmo mai cambiato la Costituzione a maggioranza e invece l'abbiamo fatto. Il referendum costituzionale è stato interpretato come una specie di ghigliottina generale da parte tua: se vinco, azzero tutti gli altri. Lo so che non era così ma l'effetto complessivo è stato inverso».


Una conclusione deludente e preoccupante: con un escamotage procedurale il presidente Orfini non ha voluto votare la fiducia al governo. Considerare il governo come merce di scambio mi fa pensare che il Pd sia caduto in mani sbagliate». Lo afferma il governatore della Puglia Michele Emiliano lasciando la Direzione Pd e attaccando: «Non si convoca il presidente del Consiglio alla Direzione e poi lo si molla».
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