Uber, le città dove per ora la società non è stata messa fuorilegge

Venerdì 22 Settembre 2017
Uber, le città dove per ora la società non è stata messa fuorilegge
La decisione della città di Londra di revocare la licenza a Uber è solo l'ultima di una serie di problemi legali che l'azienda di San Francisco ha dovuto affrontare nella sua storia. 

Uber è presente in 632 città in tutto il mondo. Tra queste le uniche due italiane sono Roma e Milano. Dalla sua fondazione ha dovuto fare lo slalom tra cause, proteste, accuse interne. Nonostante tutto però, la corsa di Uber verso il successo continua e sembra inarrestabile, tant'è che, pur se non ancora quotata in borsa, è stata valutata intorno ai 70 milioni di dollari.

Uber è legale?
La domanda sorge spontanea, e qualsiasi Stato in cui Uber è presente se l'è posta almeno una volta, tant'è che quasi ogni Paese l'ha bloccata almeno una volta. Quasi sempre poi Uber l'ha spuntata nei tribunali, ma la partita è ben più ampia. Anche perché oltre al dubbio sulla legalità, ci sono anche problemi legati alla sicurezza, all'esperienza dei passeggeri e persino accuse - interne all'azienda - di violenza, mobbing e sessismo.

Italia
Uber è presente attualmente solo a Roma e Milano, dopo alcuni tentativi falliti di introduzione a Firenze,Genova e Torino. Le proteste dei tassisti sono state molte e diffuse, soprattutto dopo l'introduzione di UberPop, il servizio che permette a chiunque di diventare autista e che oggi non è più disponibile in Italia.

Diversi tribunali hanno provato a bandire completamente Uber, che però ha resistito, pur nella sola variante Black, più costosa e assimilabile a un noleggio con conducente.

La battaglia legale è iniziata nel maggio 2015, quando il tribunale di Milano, su denuncia del sindacato dei tassisti, ha bandito la variante Pop su tutto il territorio italiano, accusata di concorrenza sleale e di violazione della giurisdizione sui servizi di taxi. Nell'aprile 2017 è stato invece un giudice di Roma a bloccare tutti i servizi Uber, compreso il Black. La decisione è stata poi appellata e la società ha poi vinto il ricorso, evitando lo stop al servizio. E' rimasto invece il blocco, in tutta Italia di UberPop, stabilito anche da una sentenza più recente del Tribunale di Torino.

Gran Bretagna
Uber in Inghilterra si è diffusa enormemente fin da subito, in particolare a Londra. Nel giugno 2014 le associazioni dei tassisti hanno iniziato una serie di proteste,dopo che la Transport for London, l'azienda che ora ha bandito le auto nere inventate da Trevor Kalanick, si era rifiutata di ricalcolare le tariffe di Uber. Proteste che sono continuate, anche perché nel frattempo gli utenti londinesi sono arrivati alla cifra record di 3 milioni e mezzo. Ma alla fine l'industria dei potenti taxi neri della City l'ha spuntata, e l'amministrazione cittadina ha deciso di bloccare le licenze agli autisti Uber, dopo che nel maggio 2017 erano state rinnovate di soli 4 mesi e non di 5 anni, come al solito.

Francia
L'agenzia francese per la protezione dei consumatori (DGCCRF) ha iniziato a pensare di bandire UberPop nel momento in cui è sbarcato a Parigi, a inizio 2014. La motivazione? «UberPop si vende come un servizio di ride-sharing, ma in realtà è un servizio taxi normale», disse l'organo governativo, che non ha mai smesso di tenere sotto controllo l'azienda. Il 13 gennaio 2014 alcuni tassisti parigini assaltarono un'auto Uber vicino all'areoporto Charles De Gaulle. Si trattava soltanto di un antipasto delle proteste che bloccarono le strade della capitale l'11 giugno. Scioperi, cortei, manifestazioni ai limiti della legalità, fino al bando di UberPop il 1 gennaio 2015. Ma il servizio continuò nell'illegalità, tanto da essere condannata a pagare 1,2 milioni di euro all’’Union nationale des taxi’. Due manager, per le stesse ragioni, erano stati arrestati.

Germania
In Germania, Uber Pop è stato proibito da un decreto del maggio 2015. A Francoforte Uber ha dovuto rinunciare ai propri servizi, successivamente la compagnia si è ritirata anche da Dusseldorf e Amburgo, in seguito alle accese proteste dei tassisti. Uber ha però presentato un ricorso alla Commissione europea contro la chiusura del servizio Pop. Nel frattempo l’azienda ha cercato di rilanciare sul mercato il servizio Uber X, simile a quella degli Ncc italiani.

Spagna
Uber è tornata operativa a Madrid nel marzo 2016, dopo un divieto di circolazione di un anno e mezzo. Come in Germania, il servizio è tornato nella sua variante X e gli autisti, devono possedere una licenza.

Usa
UberBlack non ha subito grosse contestazioni, come nel resto del mondo. A scatenare le ire di tassisti e non soo è stata anche in questo caso UberPop, bandita o boicottata in diverse città americane a partire dal 2011. Come si suol dire, nessuno è profeta in patria, tant'è che anche a San Francisco, dove è stata fondata, UberPop è stata vietata fino al 2013, quando poi lo stato della California ha deciso di liberalizzare il mercato e sancirne la legalità. Ad oggi la situazione è poco omogenea poiché i regolamenti sono statali e non federali. La situazione è però poco chiara e omogenea, anche perché ogni Stato americano ha la sua giurisdizione e le sue regole.
 
Ultimo aggiornamento: 18:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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