Trump, la svolta sull'Islam: «Alleanza contro il terrore»

Lunedì 22 Maggio 2017 di Flavio Pompetti
Trump, la svolta sull'Islam: «Alleanza contro il terrore»


NEW YORK Accoglienza trionfale per Donald e Melania Trump e per la delegazione americana a Riad. La capitale saudita imbandierata a festa, con centinaia di ritratti del presidente americano issati sui lampioni e sui muri, ha dato il benvenuto al leader che torna a rinnovare il patto tra gli Usa e la casa di Saud. L'alleanza storica tra i due paesi era entrata in una fase di stallo durante la tenuta di Obama alla Casa Bianca, minacciata a livello politico dal negoziato sul nucleare iraniano, e ancora più da una politica energetica che aveva iniziato a puntare sulle fonti rinnovabili. L'arrivo di Trump, l'autocratico presidente americano, è stata salutata con grande fanfara dal monarca assolutista Salman, nel corso di una cena di gala al palazzo Murabba.

VESTITA DI NERO
Il primo incontro era avvenuto in aeroporto, con Salman ai piedi della scaletta dell'Air Force One a stringere la mano di Melania, a capo scoperto e vestita con un abito-pantalone nero che richiamava la l'abaya, abbigliamento di ordinanza per le donne saudite quando si mostrano in pubblico. Due bambine a capo scoperto e in vestiti di gala, unica presenza femminile da parte saudita, hanno anche dato il benvenuto alla coppia. La stampa locale ha gradito l'omaggio ai costumi locali mostrato dalla first lady, e ancora di più l'attillato completo a motivi floreali esibito da Ivanka, giudicato più sexy nonostante le coprisse le caviglie.
I due leader hanno bevuto caffè insieme all'aeroporto, in una cornice mediatica che mostra tutto il desiderio della casa saudita di esibire la ritrovata prossimità. Il paese è tra quelli che hanno più sofferto per il crollo del prezzo del petrolio, e la casa reale stenta a sostenere le spese di welfare che le hanno garantito in passato il sostegno incondizionato dei sudditi.

Anche Trump punta molto su questa prima tappa di un viaggio che per nove giorni lo allontanerà dalle pesanti tensioni domestiche. Oggi pronuncerà nella capitale saudita davanti a cinquanta capi di stato un discorso sulla necessità di unire le forze contro il terrore dell'Isis. Sarà l'occasione per valutare quante ferite hanno lasciato in Medioriente le sue dichiarazioni contro i musulmani, e la definizione di terrorismo islamico' che ha accompagnato la sua campagna presidenziale.

L'ACCORDO MILITARE
Prima ancora che la politica, a dire la prima parola ieri sono stati gli affari. Trump ha firmato con Salman un accordo per forniture militari del valore di 110 miliardi di dollari, propiziato in parte dai negoziati che suo genero Jarred Kushner aveva condotto con la controparte saudita. Ne fanno parte la fornitura del sistema di difesa missilistica Thaad, e poi satelliti ed aerei. La delegazione della Lockheed Martin in viaggio con il presidente americano ha concluso un accordo da sei miliardi di dollari per l'assemblaggio in Arabia Saudita di 150 elicotteri Black Hawk, e quella della General Electric ne ha firmato uno da 15 miliardi.
Il segretario di Stato americano Rex Tillerson e il ministro per gli Esteri saudita al-Jubeir, vecchi amici legati da passati negoziati sul petrolio, hanno vantato le conseguenze che gli accordi avranno sull'occupazione nei rispettivi paesi, e insieme hanno lanciato un appello al presidente Hassan Rouhani appena rieletto a Tehran, perché imprima una svolta pacifista in Iran, grande assente nella platea pan araba che oggi ascolterà le parole di Trump.

 

Ultimo aggiornamento: 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA