Trump alla fine condanna i suprematisti, ma un suo consigliere (nero) si dimette

Mercoledì 16 Agosto 2017 di Anna Guaita
Trump alla fine condanna i suprematisti, ma un suo consigliere (nero) si dimette
NEW YORK Sono arrivate tardi, ma sono arrivate. Donald Trump ieri mattina ha finalmente trovato le parole per condannare senza più equivoci i «gruppi dell'odio» colpevoli dell'attacco «criminale e razzista» avvenuto a Charlottesville, dove lo scorso sabato un giovane suprematista bianco ha ucciso una giovane che manifestava contro il razzismo. Trump aveva già espresso la sua condanna, sabato stesso, ma in modo generico, evidentemente restio a biasimare la destra estrema che lo ha votato e sostenuto alle elezioni. Ma la sua vaghezza aveva sollevato proteste da ogni parte, incluso il suo partito. E così ieri mattina, leggendo un comunicato scritto, dal quale non si è allontanato mai per i suoi soliti commenti a latere, Trump ha affermato che «il razzismo e l'odio non hanno spazio negli Stati Uniti», che «coloro che hanno causato la violenza nel nome del razzismo sono criminali e delinquenti, inclusi il KKK i neonazisti e i suprematisti bianchi, gruppi dell'odio che sono ripugnanti per tutto quello in cui noi americani crediamo». Trump si è anche impegnato a difendere «i diritti di tutti gli americani, e a fare giustizia». Ma nel frattempo Kenneth Frazier, Ceo del gigante farmaceutico Merck, aveva già annunciato le sue dimissioni da consigliere economico del presidente in segno di protesta dopo le dichiarazioni di Trump su quanto accaduto a Charlottesville.
NIENTE AVVOCATO
Dal carcere il 20enne responsabile dell'attacco, James Fields, che era arrivato alla manifestazione in Virginia insieme ai gruppi neo nazi dell'Ohio, ha detto di non potersi permettere un avvocato, e il giudice gliene ha assegnato uno d'ufficio. Nella città permane tuttavia un senso di disagio: molti hanno notato come i gruppi dell'odio abbiano sfilato senza coprirsi il volto, senza nascondere la propria identità e anzi attaccando la folla opposta degli antirazzisti apertamente sotto gli occhi della polizia, che in molti casi non è intervenuta. Michael German, un ex agente dell'Fbi che ha lavorato come infiltrato proprio nei gruppi neo-nazi, oggi diventato professore di legge, ha spiegato che questa è una preoccupante novità: «Se i gruppi dell'odio non hanno paura di mostrare il proprio volto, vuol dire che sentono che c'è un clima di impunità». E infatti per molti resta aperta una domanda fondamentale: cosa farà ora Trump? Il timore del professor German è che la manifestazione di Charlottsville abbia aperto un tombino che sarà difficile richiudere. Le parole di condanna di ieri, hanno insistito numerosi opinionisti di tendenze sia liberal che conservatrici, devono dunque essere seguite da una vera politica dell'inclusione, senza più occhiolini di intesa all'estrema destra.
 
Ultimo aggiornamento: 09:26