Cnn: ​Isis in ritirata fa strage di ostaggi: uccisi anche molti bambini

Sabato 22 Ottobre 2016
Cnn: Isis in ritirata fa strage di ostaggi: uccisi anche molti bambini

Massacro di innocenti a Mosul, mentre attorno alla città, la "capitale" irachena del Califfato, infuria la battaglia. I jihadisti dell'Isis hanno giustiziato a freddo quasi 300 civili, tra i quali anche donne e bambini, e dato alle fiamme un impianto chimico a sudest che ha sprigionato una nube tossica che ha intossicato migliaia di persone, uccidendone almeno due e scatenando il panico lungo tutto il settore del fronte. I 284 civili, hanno riferito gli 007 iracheni alla Cnn, sono stati "messi a morte" negli ultimi due giorni con un colpo di pistola alla testa. Poi con un bulldozer i miliziani hanno gettato i corpi in una fossa comune scavata sul tristemente celebre luogo delle esecuzioni in città, ovvero l'ex Collegio di Agricoltura.

Diverse fonti hanno detto all'Ansa che questo massacro è «atipico», perché l'Isis - come denunciato ieri dall'Onu - sta rastrellando civili in tutti i sobborghi della città per utilizzarli come scudi umani. «Potrebbe trattarsi di un messaggio al resto della popolazione, oppure una vendetta per il gran numero di jihadisti uccisi nelle ultime 48 ore di offensiva curdo-irachena su Mosul», ha riferito una fonte informata. Impossibile avere una conferma indipendente: Mosul è la roccaforte dell'Isis, nessuno entra. E chi è riuscito a fuggire nelle scorse settimane o nelle ultime ore ha perso ogni contatto con i propri familiari e amici. I jihadisti hanno da tempo avviato una vera e propria caccia alle streghe: nel mirino i cellulari, le linee telefoniche, i ripetitori. Che Abu Bakr al Baghdadi sia deciso a condurre questa battaglia fino alla morte si era capito da tempo. Resta da capire se l'offensiva dei Peshmerga e delle Forze speciali irachene abbia minato il gruppo terroristico al proprio interno: circolano con insistenza voci di divisioni tra le varie fazioni di Mosul, che sfocerebbero sempre più spesso in ostilità aperte e persino in conflitti a fuoco. Ma Mosul è ancora lontana. Per monitorare l'avanzata da vicino è arrivato a Baghdad anche il capo del Pentagono, Ash Carter.

L'offensiva lanciata due giorni fa segna il passo.

Le autorità di Baghdad ed Erbil sono state costrette a muovere le proprie unità verso le retrovie, per impedire nuovi assalti a sorpresa come quello di Kirkuk. Nel centro petrolifero nelle ultime 48 ore i jihadisti hanno scatenato l'inferno. Il bilancio è controverso: almeno 50 i jihadisti uccisi - in 70 tra gruppi di fuoco e fiancheggiatori avrebbero partecipato all'attacco - e 34 morti tra forze di sicurezza e civili. Ma si teme che in due zone non ancora rientrate sotto il controllo delle autorità, i miliziani possano aver compiuto l'ennesimo bagno di sangue. L'Isis «disprezza la vita», ha detto un portavoce americano della Coalizione nel settore sudest. È lo stesso dove il diossido di zolfo sprigionato da un incendio appiccato ad un impianto chimico al-Mishraq a Qayyara, a una ventina di chilometri da Mosul, sta avvelenando l'area. Le truppe statunitensi hanno dovuto indossare le maschere anti-gas. L'aria in tutta la zona di combattimento è irrespirabile, e oltre allo zolfo c'è anche qualche pozzo in fiamme. Il fumo nero oscura il sole, anche a Bartella, la cittadina cristiana dove fino a qualche anno fa vivevano 100.000 persone. Alcuni media internazionali la davano conquistata già due giorni fa. Su una chiesa all'ingresso del villaggio è stata issata la bandiera irachena. Ma tutto intorno si combatte violentemente, mentre i caccia della Coalizione bombardano senza sosta le postazioni Isis a circa 2 chilometri dalla chiesa. Alle 13 sono risuonati i rintocchi delle campane. Subito i jihadisti hanno sparato colpi di mortaio, mentre l'eco dei bombardamenti cancellava le speranze di una vittoria annunciata con troppa fretta.

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA