Londra, gli ultimi messaggi vocali di Gloria ai genitori: «Mi sono resa conto che sto morendo»

Venerdì 16 Giugno 2017 di Angela Pederiva
Gloria Trevisan (Ansa)

CAMPOSAMPIERO (PADOVA) - «Miracolo al ventesimo piano», titola The Sun pubblicando le foto sorridenti di Tazmin e Malek Belkadi, sorelline di 6 e 10 anni trovate incredibilmente vive all'ospedale. Ma la speranza non è riuscita a salire tre rampe di scale più su: Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i giovani fidanzati e architetti veneti che abitavano al ventitreesimo della Grenfell Tower, sono ancora dispersi. «Purtroppo non ci sono motivi per sperare che siano ancora vivi», fanno sapere Manuela e Loris, la madre e il padre della 26enne di Camposampiero, straziati dall'ascolto delle cinque drammatiche telefonate ricevute dalla ragazza la notte dell'incendio, con le sue ultime e atroci parole: «Mamma, papà, mi sono resa conto che sto morendo...».
 

 

IL DIALOGO
È la lacerante consapevolezza di Gloria quella che esce dalla memoria del cellulare di Loris Trevisan, il volto sofferente di un uomo che ha ormai perso ogni speranza. Una figlia che in cuor suo l'imprenditore sa già morta, anche se le autorità britanniche dicono che «potrebbero volerci settimane» per avere l'ufficialità dei riscontri. Del resto che stava per morire gliel'ha detto proprio lei, la 26enne che tre mesi fa aveva lasciato il Veneto con i suoi lavoretti precari da 300 euro, per trasferirsi a Londra a vedere riconosciuto il proprio talento con uno stipendio mensile di 1.800 sterline («Ma io dico: come è possibile che in Italia un giovane per lavorare deve andare all'estero?», si indigna il genitore, prendendosela con «lo Stato»). Soldi con cui sostenere la famiglia, una preoccupazione che ha accompagnato Gloria fino alla fine: «Sto per andare in cielo e da lassù vi aiuterò...».

È visibilmente scossa l'avvocato Maria Cristina Sandrin, dopo aver sentito quelle registrazioni, rese possibili da una toccante staffetta familiare: Gloria che chiama mamma Manuela, il telefonino che viene messo in vivavoce, papà Loris che preme il rec del suo smartphone. Quello che esce è una radiocronaca da brividi, oltre che la base su cui costruire una causa internazionale: «Decideremo cosa fare di questi file audio, sicuramente un uso nobile, ma vogliamo arrivare alla verità e per questo i nostri periti sono già al lavoro sul posto», annuncia la legale della famiglia.

LA NOTTE
Il racconto della disgrazia ci riporta a quella notte. Il primo squillo va perso: chi mai avrebbe immaginato di dover stare sveglio ad aspettare una telefonata del genere? La chiamata successiva, invece, ottiene risposta. «Mamma, non lo so, ci sono le sirene sotto, c'è un incendio al terzo piano», si inquieta Gloria. «Passami Marco», le dice la madre, pensando che la figlia sia troppo spaventata per essere lucida. Il 27enne infatti rassicura la futura suocera: «Ma no guardi, ci sono già i pompieri. Sì, c'è del fumo, ma adesso spengono tutto». Manuela Disarò cerca di sdrammatizzare: «Beh dai Gloria, ci sentiamo magari più tardi».

Subito dopo, però, i signori Trevisan accendono il televisore: i canali all-news lanciano già le prime notizie, sicché i genitori cominciano a preoccuparsi davvero.
Seguono altre quattro conversazioni, ce n'è una che dura venti minuti. Mamma e papà con gli occhi guardano sgomenti le immagini del grattacielo inghiottito dal fuoco, mentre con le orecchie ascoltano impotenti l'addio alla vita della loro figlia: «Grazie per quello che avete fatto per me...». C'è solo amore, negli ultimi pensieri di Gloria. Anche nel messaggio inviato su WhatsApp alle amiche del cuore: «Vi voglio bene», scrive a Marta Demo di Vigonza e a Vanessa Perin di Camposampiero, giovane parrucchiera che ci consegna la sua promessa: «Quando saprò che cosa è successo veramente a Gloria, vi racconterò quanto stupenda era la nostra amicizia».

Ultimo aggiornamento: 21:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA