Alle 8.20 di questa mattina, le 9.20 in Italia, la metropolitana di Londra, all'altezza della stazione di Parsons Green, è stata colpita da un'esplosione. La polizia londinese sta indagando. Dopo aver parlato di un'incidente, Scotland Yard annuncia che si tratta di terrorismo. Ci sono 22 persone ferite, secondo quanto riporta il servizio di ambulanze della capitale inglese, e si starebbe cercando un uomo armato di coltello in fuga.
Cosa è successo
La dinamica è ancora poco chiara: alcune persone hanno iniziato a lanciare l'allarme sui social network. La foto più condivisa è quella di un secchio in fiamme all'interno di un vagone. Panico fra i passeggeri, «molti feriti», secondo quanto riportano i media britannici. Le persone sono scappate terrorizzate: non appena il treno si è fermato i passeggeri sono saltati fuori dalle carrozze e si sono messi a correre. Alcuni sarebbero rimasti feriti proprio a causa della calca. La metropolitana era piena di persone, in gran parte pendolari. L'esplosione è avvenuta infatti nell'orario di punta, e quel tipo di treno può trasportare fino a 865 persone. La polizia informa di aver evacuato 253 passeggeri.
Dove è successo
La stazione della metro di Parsons Green si trova nella District Line, la linea verde, una delle più antiche e frequentate della capitale inglese. La stazione è una delle più importanti della diramazione Earls Court-Wimbledon, è all'interno del quartiere di Fulham ed è vicino a Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea, nella parte occidentale della città. Si tratta di una zona residenziale piuttosto centrale, non distante da Sloane Square. La diramazione Earls Court-Wimbledon è stata chiusa dalle autorità. La zona è presidiata ed è off limits. La polizia sta analizzando i filmati a circuito chiuso di tutte le stazioni che ha attraversato il treno prima di fermarsi a Parsons Green.
Le indagini
Sul posto ci sono agenti armati della polizia e personale del'antiterrorismo, oltre agli artificieri, intervenuti per disinnescare un secondo ordigno. Molto attivo l'account twitter Metropolitan Police, dove la polizia chiede supporto a chiunque abbia immagini o informazioni utili alle indagini. Secondo SkyNews la polizia avrebbe identificato un sospetto grazie alle telecamere a circuito chiuso. «State calmi»
Sono le parole del ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, che ha lanciato un appello alla popolazione londinese: «proseguite la vostra vita». «Ho informazioni limitate su quanto sta avvenendo ed è importante non fare speculazioni» - ha detto l'ex sindaco della città, seguito a ruota dal suo successore: «Londra condanna gli odiosi
individui che usano il terrorismo per metterci in pericolo e distruggere il nostro modo di vivere» - ha detto il primo cittadino Sadiq Khan: «Come Londra a dimostrato più volte, non saremo mai intimiditi o sconfitti dal terrorismo». Siamo vicini ai feriti - ha detto l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby: «Siamo in preghiera per tutti coloro che sono stati coinvolti nell'incidente terroristico di questa mattina a Parsons Green, specialmente per quanti hanno subito ferite o traumi».
L'allerta resta a livello grave - attentato altamente probabile - ma non è stata alzata a critico, il più alto, quando
l'attentato è imminente. Lo ha detto la premier britannica Theresa May al termine della riunione del comitato di emergenza Cobra, dalla quale non è stato deciso un ulteriore aggravamento del livello di guardia.
Le testimonianze
Moltissime le persone che hanno affidato ai social network la propria testimonianza. «Una palla di fuoco ha invaso la carrozza», dice una persona che si trovava all'interno del vagone dove è avvenuta l'esplosione. Poi il panico, le persone hanno iniziato a urlare e fuggire. «Più che puzza di bruciato, sembrava un odore chimico», ha detto a Sky News un passeggero. «Ho visto una donna con ustioni sulla faccia e sulle gambe che veniva portata via in barella», ha raccontato la presentatrice della Bbc Sophie Raworth che si trovava alla stazione di Parsons Green. «Era l'orario di punta, e si è scatenato il panico», come racconta anche una donna italiana. «Abbiamo paura, stiamo pensando di abbandonare Londra» racconta invece Massimo Tortorella, italiano che vive lì vicino.
