Varese, amanti diabolici: ora si indaga anche sulla morte del padre del medico

Mercoledì 30 Novembre 2016
Varese, amanti diabolici: ora si indaga anche sulla morte del padre del medico

Sembra destinato a salire il numero delle morti sospette in corsia oggetto dell'indagine dei carabinieri di Saronno (Varese), che ieri mattina ha portato all' arresto del medico anestesista del nosocomio cittadino Leonardo Cazzaniga e della sua amante, l'infermiera Laura Taroni, accusati di omicidio volontario. Le indagini, coordinate dalla Procura di Busto Arsizio (Varese), si starebbero ampliando: dopo la morte del marito della Taroni, di cui la coppia è accusata in concorso, e dopo i decessi di altre quattro persone secondo le accuse uccise dal medico in corsia, ci sarebbero altre possibili vittime del cosiddetto «protocollo Cazzaniga».

La Procura, infatti, contestualmente agli arresti di ieri, ha sequestrato copiosa documentazione relativa a tutti i casi di decesso gestiti da Cazzaniga in pronto soccorso negli ultimi anni prima dei quattro presunti omicidi di cui è accusato.

Non solo, gli investigatori stanno anche lavorando alla ricostruzione dei decessi del padre del medico (morto in ospedale mentre Cazzaniga era di turno) e della madre della sua compagna, con la quale la stessa aveva un pessimo rapporto.

Intanto è scossa e preoccupata Laura Taroni. A comunicarlo è il suo avvocato difensore di fiducia Monica Alberti: «È molto scossa, soprattutto rispetto al carcere - spiega l'avvocato - sto valutando la richiesta di misure alternative, ma attendiamo l'interrogatorio di garanzia». Taroni, accusata di aver ucciso lentamente con dei farmaci il marito di 45 anni, prendendo spunto dal «protocollo Cazzaniga» (il suo compagno è accusato di aver ucciso quattro pazienti del pronto soccorso con cocktail di farmaci), è al momento detenuta a Como.

Sono sette gli infermieri dipendenti dell'ospedale di Saronno (Varese) che hanno ammesso di aver sentito parlare del «protocollo Cazzaniga», applicato ai pazienti del Pronto Soccorso di Saronno dal medico anestesista Leonardo Cazzaniga, arrestato ieri per quattro presunti omicidi in corsia, una volta interpellati dai carabinieri di Saronno. Secondo quanto rilevato dagli investigatori che, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio, hanno ricostruito il presunto agire omicidiario del medico in pronto soccorso (e poi anche il presunto concorso nell'omicidio del marito della compagna e infermiera Laura Taroni, anche lei arrestata), la direzione sanitaria non aveva dato ascolto a due infermieri che avevano fatto presenti anomalie nel modo di lavorare di Cazzaniga.

Altri invece, forse per timore, avrebbero taciuto. «Leonardo è sicuramente un medico capace, non ha mai fatto mistero della sua visione particolare della pratica medica, non mi risulta che in nessuno dei casi sospetti vi sia stata la richiesta da parte dei pazienti a porre fine alla loro vita». È la testimonianza di uno degli infermieri sentiti dagli inquirenti. In un'intercettazione dopo essere stato sentito a verbale, un medico commenta la vicenda dicendo «c'è una dissociazione tra quello che scrive l'infermiere e quello che scrive lui (...) vedendo il verbale ero rimasto (...) volevo dirgli che così non si fa».

«Appare anomalo il sovradosaggio di tutti i farmaci somministrati in pronto soccorso», rispetto al peso o all'età del paziente. È questa la conclusione della commissione medica chiamata dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) a valutare in consulenza le cartelle dei pazienti trattati dall'anestesista Leonardo Cazzaniga, ex vice primario del pronto soccorso di Saronno (Varese), arrestato ieri con l'accusa di aver ucciso quattro pazienti. Dosi di morfina «oltre dieci volte superiori nel trattamento del dolore moderato e severo», mischiate al «doppio di dosi consigliate per anestesia generale» di midazolam e a dosi «cinque volte superiori rispetto al bolo iniziale consigliato nelle sedazioni periprocedurali», è quanto si legge nelle carte giudiziarie a sostegno delle accuse mosse al medico arrestato.

Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 12:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA