Ha sparato per difendere la sua proprietà e la sua famiglia, ha spiegato. Anzi, forse non avrebbe nemmeno voluto farlo, ma quando si è trovato di fronte a un'ombra, nel buio, ha esploso un colpo. Un proiettile mortale, che ha colpito il ladro, un giovane 28enne che si era appena introdotto nella sua villetta, a Vaprio D'Adda (Milano) da una finestra mentre due altri complici erano fuori, e sono fuggiti.
Il padrone di casa, un pensionato di 65 anni, è adesso indagato per omicidio volontario, e la sua vita è piombata in un incubo. «Non volevo che morisse, non volevo», ha poi ripetuto più volte, sconvolto e frastornato.
Francesco Sigignano abita nella palazzina con la moglie, che dormiva con lui al terzo piano, il figlio e la nuora, che dormivano al primo. La vittima, in corso di identificazione, era entrata da una finestra dopo essersi tolta le scarpe e aver infilato dei calzini sulle mani, per non lasciare impronte. «Da agosto ad oggi, che io sappia, i ladri sono entrati da lui quattro volte - dichiara una vicina - Sono brave persone, lui aveva da poco perso la madre e in casa ci sono dei bambini. Anche io avrei sparato».
Alle 18 davanti a casa dell'uomo si è raccolta la gente del paese per una fiaccolata. Il figlio si è limitato a dire «stiamo tutti bene». «Ha fatto bene il pensionato a sparare e a difendersi, l'uomo che era entrato nella sua casa se l'è cercata»: lo ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. E Roberto Maroni, su Twitter, ha annunciato che «la Regione Lombardia si accollerà le spese di difesa del pensionato». Anche Fratelli d'Italia, tramite Riccardo de Corato, ha auspicato che venga cambiata la legge sull'eccesso di legittima difesa.