Migranti, l'esperta Onu all'Italia: «Più morti in mare con il codice Ong»

Martedì 15 Agosto 2017
Migranti, l'esperta Onu all'Italia: «Più morti in mare con il codice Ong»
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Il codice di condotta delle Ong «potrebbe limitare il loro lavoro di salvataggio» provocando «più' decessi».
La «conseguente perdita di vite umane, essendo prevedibile e prevenibile, costituirebbe una violazione degli obblighi dei diritti umani in Italia». Così Agnes Callamard, relatrice speciale dell'Onu sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie e arbitrarie. «Codice e piano d'azione globale - aggiunge - suggeriscono che Italia, Commissione europea e Stati membri Ue ritengono i rischi e le realtà di morti in mare il prezzo da pagare per scoraggiare migranti e rifugiati».


Callamard sottolinea inoltre il rischio di gravissimi abusi e violenze per i rifugiati e i migranti in Libia. «Fino a quando i migranti e i rifugiati che transitano attraverso la Libia o vengono ricondotti in Libia sono a rischio di violazioni dei diritti umani, tra cui uccisioni arbitrarie, l'Italia deve fornire ricerca e soccorso nel Mediterraneo, rispettare il divieto di respingimento e garantire che le Ong possano contribuirvi pienamente», afferma. Inoltre, «la commissione europea deve sostenere l'Italia, e gli Stati membri dell'Ue devono assumere le loro responsabilità, incluse la ricezione e la ricollocazione dei rifugiati e dei migranti», conclude la relatrice che ha chiesto chiarimenti da parte dell'Ue, delle autorità italiane e delle autorità libiche.
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