Lupo ucciso, scuoiato e appeso in strada a Suvereto: taglia di 30mila euro sui responsabili

Sabato 29 Aprile 2017
Lupo ucciso, scuoiato e appeso in strada a Suvereto: taglia di 30mila euro sui responsabili

Appeso per le zampe posteriori a un cartello stradale, ucciso e scuoiato.

Così è stato fatto ritrovare stamani un esemplare di lupo, tra i comuni di Suvereto (Livorno) e Monterotondo (Grosseto). «No agli abbattimenti - sì alla prevenzione», recitava un foglio lasciato sempre sul cartello. Un gesto «infame», l'ha bollato il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi, che ha diffuso la notizia del ritrovamento attraverso il profilo Fb del suo Comune. Con tanto di foto, che ha tagliato «per decenza».
 
 

Aidaa, l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente ha messo una taglia di 30.000 sui responsabili del gesto. I soldi andranno a «chiunque aiuterà a individuare, denunciare e far condannare gli autori dell'uccisione e dello scuoiamento del lupo». Le segnalazioni potranno essere inoltrate telefonicamente al numero 3511804615. «Due le segnalazioni arrivate da ieri sera, da due cittadini ai quali abbiamo detto di rivolgersi alle forze dell'ordine - dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa - la sensazione è che in paese molti sappiano chi sono i responsabili ma ci sia una sorta di omertà».

Non è la prima volta che in Toscana qualcuno si accanisce contro i lupi: a gennaio, a Pitigliano, nel Grossetano, era stata abbandonata in strada la carcassa di un animale decapitato. E dal 2013, sempre in Maremma, sono state una decina le carcasse di lupo e di canide trovate in piazze o strade. La conta del WWF è di altri «7 casi di bracconaggio accertati in Liguria e Marche, a cui bisogna aggiungere le decine di lupi investiti negli ultimi mesi dalle auto». In totale, per l'associazione, ogni anno muoiono in Italia 300 esemplari, a causa di «caccia illegale, trappole, bocconi avvelenati e incidenti stradali».

L'episodio di Suvereto ha suscitato uno sdegno unanime. Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti parla di «atto criminale contro una specie colpita duramente da bracconaggio» e rende noto di aver telefonato al generale Antonio Ricciardi, comandante dei carabinieri forestali, per una relazione sull'accaduto. Chiede «un forte impegno» ai militari, già al lavoro, per «individuare i responsabili di un gesto criminale e di insensata violenza». Di atto «ignobile, violento e crudele» parla anche la sottosegretaria all'Ambiente Silvia Velo, di «criminali indisturbati» Paolo Bernini, portavoce M5s alla Camera, che aggiunge: «Con i vostri occhi potete vedere gli esiti delle attività e della politica delirante di questo e degli altri Governi precedenti sulla gestione dei lupi».

E poi c'è la condanna di ambientalisti e animalisti. «Ecco il risultato della caccia alle streghe lanciata dal ministro dell'Ambiente, da alcune Regioni, Toscana in testa, e da alcune associazioni di allevatori e agricoltori, che per mesi ci hanno martellato con una inesistente emergenza-lupi», ha denunciato l'Enpa. Anche per la Lipu «complice è quella cattiva aria che ha soffiato intorno al Piano Lupo»: il contestatissimo piano del ministero dell'Ambiente per la salvaguardia di questo predatore, che prevede anche gli abbattimenti controllati. Per la Lav quando accaduto «non lascia dubbi sulla totale mancanza di controllo del territorio da parte delle istituzioni».

Il Wwf annuncia un esposto e rivolge un «ennesimo appello» alla conferenza Stato-Regioni perché sia approvato «al più presto, ovviamente con lo stralcio del capitolo relativo agli abbattimenti legali, il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, che contiene importanti misure contro il bracconaggio». Legambiente osserva che questo «gesto barbaro» di certo non aiuta gli allevatori: studi scientifici «confermano che l'abbattimento di predatori crea squilibri nei nuclei riproduttivi portando a un aumento di predazioni di animali domestici».

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 16:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA