L'inchiesta Consip e la telefonata Renzi al padre, Orlando avvia verifiche. La procura indaga per rivelazione di segreto

Martedì 16 Maggio 2017
L'inchiesta Consip e la telefonata Renzi al padre, Orlando avvia verifiche. La procura indaga per rivelazione di segreto
Il ministro della giustizia Andrea Orlando, tramite l'ispettorato generale, ha avviato - a quanto si apprende - accertamenti preliminari presso gli uffici interessati in relazione all'avvenuta pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, in relazione alla intercettazione di una telefonata, apparsa oggi su «Il Fatto Quotidiano», tra Matteo Renzi e il padre Tiziano alla vigilia dell'interrogatorio di quest'ultimo nell'ambito dell'inchiesta Consip. La procura di Roma intanto ha aperto un fascicolo per violazione del segreto istruttorio e per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale

La telefonata risale al 2 marzo scorso e fu intercettata dai carabinieri del Noe per conto della procura di Napoli. Ad essere sotto intercettazione, su richiesta degli inquirenti partenopei, era Tiziano Renzi, attualmente indagato a Roma per traffico di influenze. Il sonoro di quella intercettazione fu poi trasmesso per competenza ai magistrati della capitale. Il contenuto del colloquio tra l'ex premier ed il padre, ritenuto penalmente irrilevante a piazzale Clodio, non compare in nessuna informativa. I titolari delle due inchieste, a Roma e a Napoli, non dispongono neanche della trascrizione di quel colloquio telefonico.

È la seconda volta che il ministero della Giustizia interviene su risvolti legati all'inchiesta Consip.
La prima fu a metà di aprile, quando in un colloquio con il Corriere della Sera, Orlando rese noto di aver chiesto, tramite gli uffici del dicastero, «elementi sulle anomalie di funzionamento della polizia giudiziaria». La vicenda era quella legata al capitano del Noe dei carabinieri, Giampaolo Scafarto, indagato per falso per un'informativa in cui risulterebbero omissioni ed errori: in particolare quello di aver attribuito all'imprenditore arrestato, Alfredo Romeo, un'affermazio ne su un incontro con Tiziano Renzi pronunciata in realtà da ItaloBocchino. In quel caso il ministero agì tramite l'ufficio di gabinetto e chiese al Pg di Napoli di raccogliere elementi, non potendo intervenire direttamente - come è invece avvenuto questa volta - con una propria ispezione sulla polizia giudiziaria. 


 
Ultimo aggiornamento: 19:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA