Consip, l'inchiesta si allarga dopo i falsi verbali: super-gara nel mirino

Venerdì 14 Aprile 2017 di Valentina Errante e Sara Menafra
Consip, l'inchiesta si allarga dopo i falsi verbali: super-gara nel mirino

Riparte l'inchiesta su Consip della procura di Roma e riprende il via proprio da dove gli accertamenti più consistenti sono iniziati: la gara Fm4 e le possibili cordate, basate su rapporti politici e in molti casi familiari, che sarebbero stati usati per piegarla agli interessi di alcune aziende. Ieri mattina gli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Napoli della Guardia di finanza e del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Roma hanno bussato alle porte della sede di viale Isonzo per prelevare tutte le carte relative alla commessa da 2,7 miliardi di euro. Dopo l'iscrizione al registro degli indagati del capitano del Noe che ha guidato le indagini fino a dicembre, le nuove acquisizioni per la procura di Roma servono anche a verificare che non ci siano stati ulteriori depistaggi. E a segnare le distanze con gli accertamenti fatti da Napoli.

I DOCUMENTI
Le indagini del pm Mario Palazzi e dell'aggiunto Paolo Ielo ormai puntano non solo sui tre lotti nei quali la ditta di Alfredo Romeo si era classificata ai primi posti, ma di tutti i 18 spezzoni messi a gara dalla Centrale pubblica di acquisto nel 2014 per gestire gli immobili «in uso a qualsiasi titolo alle Pubbliche amministrazioni, nonché negli immobili in uso a qualsiasi titolo alle Istituzioni Universitarie pubbliche ed agli Enti ed Istituti di ricerca», si legge nel decreto di esibizione. Gli investigatori hanno portato via «i bandi di indizione della gara, il disciplinare, gli atti di proroga del bando, le nomine della commissione giudicatrice» e tutti gli atti presentati dalle aziende che hanno partecipato.

Le indagini delle procure di Roma e Napoli hanno dimostrato che, oltre a Romeo, anche altre aziende hanno fatto pressioni illegittime per alcune gare Consip. Manutencoop (che prima del congelamento voluto da Anac si era aggiudicata i lotti 1, 5, 7 e 15) secondo le recenti indagini della procura di Napoli avrebbe agito anche per ottenere favori anche in relazione ad un'altra gara della controllata del ministero dell'Economia. Le intercettazioni raccolte dal Noe e i verbali del presidente di Consip, Luigi Marroni, parlano delle pressioni che avrebbe fatto la Cofely di Ezio Bigotti.

I «PARENTI SOSPETTI»
Ma non bastano le pressioni politiche a spiegare le leve usate per piegare i commissari di Consip. Sebbene la richiesta delle autocertificazioni sui rapporti con «familiari conviventi» sia prassi quando si controlla un appalto, i pm ipotizzano che questo genere di relazione possa essere stato usato più volte. Agli atti, al momento, ci sono gli sfoghi tra Alfredo Romeo e Italo Bocchino che si dicono preoccupati del fatto che la moglie del presidente della commissione per Fm4, avesse lavorato proprio con la Cofely di Bigotti.

MARRONI DAI PM
La prossima mossa dei pm sarà a questo punto ascoltare nuovamente il presidente di Consip, Luigi Marroni, già ascoltato dalla procura di Napoli. Marroni aveva confermato le accuse nei confronti di Tiziano Renzi e dell'imprenditore e compaesano Carlo Russo che gli avrebbero fatto capire in modo molto esplicito quanto i loro interessi sarebbero stati decisivi per il proseguimento della sua carriera. Le ammissioni di Marroni, però, si riferiscono alle richieste venute da altre aziende, mentre poco o nulla dice sul presunto accordo che sarebbe servito a garantire a Romeo l'aggiudicazione di alcuni lotti e in particolare dell'ambito numero 11, quello relativo alla gestione di tutti i palazzi del potere romano.

LE VERIFICHE DI ANAC
Intanto proseguono anche le indagini di Anac. Il presidente Raffaele Cantone ascolterà lo stesso Marroni il prossimo 20 aprile, subito dopo Pasqua, su richiesta dello stesso dirigente pubblico che si è detto intenzionato a chiarire le modalità di svolgimento delle gare. Ma intanto l'autorità Anticorruzione ha avviato verifiche su tutte le principali gare degli ultimi anni, mentre la Fm4 ha già subito l'attenzione anche dell'Antitrust.

 

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 16:48