Alla fine, subito dopo aver lasciato il Quirinale nel maggio 2006, prese tutti in contropiede e a fare la telefonata fu lui. Carlo Azeglio Ciampi chiamò in diretta Fiorello e Marco Baldini a Viva Radio2, la trasmissione che più di ogni altra si avvicinò all'inimitabile Alto Gradimento e che della parodia del presidente della Repubblica aveva fatto uno dei "pezzi" più attesi.
"E' vero che mi mangio le parole. E fin da quando ero bambino, me lo diceva anche la maestra" ammise Ciampi quando invece Fiorello si attendeva quantomeno un rimbrotto per quell'immagine casalinga che aveva dato del Quirinale, a cominciare dal centralinista che si sgolava per cercare "Aaaazeeeeglioooo" nelle infinte stanze della residenza presidenziale. E poi le eterne pause per completare le parole, con quei "to" o quei "do" che arrivavano magari nelle frasi successive.
Un capolavoro, quei dialoghi tra Fiorello-Ciampi e Marco Baldini, che evidentemente erano piaciuti anche al presidente e a Donna Franca. L'incipit di Fiorello era, del resto, pienamente istituzionale e in linea con i discorsi di Ciampi: "Care italiane, cari italiani...". Da lì in poi, era garantito, si iniziava a ridere e si fermava l'auto nelle piazzole prima delle gallerie per non perdere il segnale radio proprio in quel momento. L'ex presidente chiamò lo studio di Viva Radio2 il 16 maggio 2006, giorno del compleanno di Fiorello, entusiasta di quel regalo inatteso e nell'incassare il consiglio finale del vero Ciampi: "Continua così, Fiorello, fai divertire, ma non dimenticare di castigare un po' come diceva anche Fedro". Consiglio mai disatteso.
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