Battibecco tra Matteo Salvini e un cronista sulla vicenda Savoini al termine del comizio a Cervia. Il tema di un duro botta e risposta è l'inchiesta sulla presunta corruzione internazionale in cui è coinvolto appunto Gianluca Savoini. «Ministro cosa si è detto con Savoini il 16 ottobre?», domanda il giornalista. «Siamo al 3 agosto, amico mio, c'è una inchiesta lasciamo lavorare i giudici», risponde il segretario della Lega. Il cronista incalza a più riprese. «Mi hai interrotto, mi hai dato del bugiardo.. c'è una inchiesta. Sei maleducato», ribatte ancora Salvini che alla fine gira le spalle e va via.
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«Credo che un politico, soprattutto quando ha tantissimi consensi, abbia l'obbligo di rispondere alle domande, perché non risponde a un giornalista, ma al pubblico».
«Se fare domande è essere 'maleducati', siamo tutti maleducati. Ancora una volta il ministro dell'Interno Matteo Salvini si è rifiutato di rispondere alle domande di un giornalista. Per un uomo di governo non rispondere alle domande vuol dire negare il primo contrappeso di tutte le democrazie: la libertà di stampa». A sottolinearlo, in una nota, è l'esecutivo dell'Usigrai, che testimonia la sua «totale solidarietà» con Giorgio Mottola di Report, protagonista del battibecco ieri sera a Cervia con Salvini. «Ma oggi più che mai - continua l'Usigrai - serve una risposta corale: di fronte a una persona di governo che si comporta in questo modo, o si abbandona la conferenza stampa o si ripete tutti la stessa domanda. Solo con la solidarietà, l'unità, la compattezza, sarà possibile resistere a questo attacco all'art.21 della Costituzione».