Lele Mora e la demenza senile: «Non mi manca niente di quello che ero. Gli amici? Tanti sono rimasti, altri sono spariti»

«Non sono sparito perché non mi volevano più, mi sono fatto da parte perché sono stato molto male e mi devo curare», ha raccontato a Diva e Donna

Giovedì 22 Giugno 2023 di Luca Uccello
Lele Mora e la demenza senile: «Non mi manca niente di quello che ero. Gli amici? Tanti sono rimasti, altri sono spariti»

La Milano di Lele Mora non c'è più. È passata.

Se ne è andata via con lui. Lui che era il Re della televisione. Lui ti costruiva, lui poteva distruggerti. Ora a quasi 70 anni vive a casa della figlia Diana, vicino a Verona. Non sta bene. E a Diva e Donna racconta tutto il suo dolore. Quello che gli è successo, non solo per colpa sua. «Non sono sparito perché non mi volevano più, mi sono fatto da parte perché sono stato molto male e mi devo curare: soffro di demenza senile».

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Il racconto

Una vita di successo finita male. Dall'amicizia con Fabrizio Corona poi finita male alle inchieste in cui è stato coinvolto. Tra queste c'è il caso Ruby Rubacuori e la bancarotta per il crac della sua LM Management per le quali è stato condannato, in totale, a sei anni e un mese. «Sono rimasto in carcere un anno e mezzo, sono stato addirittura in isolamento», racconta al settimanale diretto da Angelo Ascoli. «Mentre il resto della condanna l’ho scontata in affidamento ai servizi sociali nella comunità Exodus di don Mazzi. Ora non ho più carichi pendenti con la giustizia, ma non sono tornato a lavorare, mi devo curare, l’ultima botta è stata dura, ed è arrivata dopo che ero già stato operato, con successo, per un tumore tra il polmone e il rene, e dopo avere scoperto di essere diabetico». 

 

E l'ultima botta è stato un problema neurologico. «Il sangue aveva creato un piccolo foro nel cervello e sarebbe bastato ancora poco, e sto parlando di un millimetro, e sarei rimasto paralizzato in tutta la parte sinistra». È stanco Lele Mora. La vita gli ha dato tanto ma gli sta togliendo anche tantissimo: «Ho problemi con la memoria a breve termine, a volte mi dimentico che cosa ho fatto poche ore prima, mentre ricordo bene tutto il passato: è l’inizio della demenza senile e l’unica mia speranza è che la malattia cammini piano piano». 

Non gli manca niente di quello che era. Nemmeno la popolarità. E gli amici? «Quando Al Bano ha cantato all’Arena per i suoi ottant’anni, sono andato a trovarlo». E tutti gli altri personaggi? «Iva Zanicchi, Tessa Gelisio, Sabrina Ferilli, Platinette. Loro sono venuti a trovarmi anche quando ero in carcere, sono amici veri. Con Simona Ventura, che quando lavorava con me aveva avuto molto successo, ci sentiamo raramente, ma nulla di più. Altri sono spariti: quando sei in alto fai gola a tutti, quando cadi dai fastidio, sei come un appestato e nessuno vuole starti vicino. Ma non sono rimasto deluso, sono un uomo di mondo».

Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA