Fabio Volo: «Ho rinunciato a cinema e tv per la famiglia e adesso non mi chiamano più. Progetti per il futuro? A un certo punto sparirò»

Nell'ultimo capitolo di Kung Fu Panda lo scrittore, attore e speaker radiofonico torna a prestare la voce al protagonista Po

Giovedì 21 Marzo 2024 di Ilaria Ravarino
Fabio Volo: «Ho rinunciato a cinema e tv per la famiglia e adesso non mi chiamano più. Progetti per il futuro? A un certo punto sparirò»

Giubbotto di pelle nera, aria stropicciata di chi dorme poco o comunque non fa più caso a certe formalità, dopo aver venduto nove milioni di libri in vent'anni e 40.000 in una settimana con la sua ultima fatica, Tutto è qui per te Fabio Volo è in un albergo del centro di Roma per promuovere l'uscita di Kung Fu Panda 4, al cinema da oggi. Nell'ultimo capitolo della saga animata del panda lottatore, lo scrittore, attore e speaker radiofonico (Il Volo del mattino, su Radio Deejay) torna a prestare la voce al protagonista Po, deciso a trovare un erede che prenda il suo posto come Guerriero Dragone.

LA CARRIERA

«Sono affezionato a questo personaggio. Mi ci sono sempre ritrovato: le sue evoluzioni hanno seguito le mie. È il disegno della mia vita», racconta. Outsider all'inizio della carriera - la comunità letteraria non l'ha mai amato: Michela Murgia lo stroncò impietosamente - adesso, a 51 anni, Volo si sente nell'età giusta per «passare il testimone. Solo che dal punto di vista professionale non vedo un erede. Faccio film e non sono un attore, scrivo libri e non sono uno scrittore. Il mio erede è uno che racconta se stesso a modo suo. Ma non trovo uno che possa prendere il mio posto, che mi somigli». Dieci anni fa, tra il 2010 e il 2011, aveva già pubblicato cinque romanzi e al cinema era una piccola star da tre film l'anno (Matrimoni e altri disastri, Figli delle stelle, Niente Paura). Oggi, panda a parte, le sue presenze sul grande schermo si sono diradate. «Oggi considero la radio il mio lavoro», dice. «Quando sono diventato padre (di Sebastian, nato nel 2013, e Gabriel, del 2015, ndr) ho capito che se avessi continuato a fare radio, cinema e tv non avrei più visto i miei figli. Non volevo dargli il tempo che mi restava. Dovevo rinunciare a qualcosa. E così sono saltati tv e cinema».

L'AMBIZIONE

L'ultima apparizione l'anno scorso, nella commedia Una gran voglia di vivere di Michela Andreozzi: «A forza di dire di no hanno smesso di chiamarmi. Ora che i miei bambini sono più grandi, e le riprese dei film non durano più due mesi e mezzo, perché non ci sono più soldi, potrei anche ricominciare. Ma non ho mai avuto l'ambizione di fare un film all'anno».
Diverso il discorso per quanto riguarda la tv, dove ha iniziato, a fine anni Novanta, come volto de Le Iene. «Avrei bisogno di un ambiente in cui possa fare il mio lavoro. E adesso quell'ambiente in tv non c'è. A me piacerebbe parlare. Ma ora in tv funzionano solo la politica e i talent. Le Iene sono decollate davvero dopo tre stagioni. Adesso, se dopo tre mesi il programma non fa ascolti, è flop. Mi servirebbero tre o quattro anni per ingranare, ma oggi chi te li dà? E non ho voglia di associarmi ad altri flop. Dalla tv sto fuori volentieri».

IL FUTURO

E non la guarda nemmeno: pur essendo cresciuto nel vivaio di Radio Deejay, accanto a Gerry Scotti, Amadeus e Fiorello, «la loro carriera non l'ho fatta perché io non ce la faccio a fare la stessa cosa due volte.
Non sono adatto a quel mondo, mi annoio e non mi interessa. Sanremo? Non lo vedo. Vado a letto alle nove e mezza, dopo la Gruber (su Otto e mezzo, La7, ndr) per me non c'è niente». Insomma: come il panda Po, sembrerebbe pronto al ritiro. O almeno così dice: «Nell'adolescenza ti serve coraggio per entrare in battaglia, alla mia età devi avere il coraggio di uscirne. Altrimenti resti intrappolato. Io quando smetto di essere Fabio Volo, perché la gente non mi riconosce, non ho scompensi nel mio equilibrio interiore. Progetti per il futuro? Spero mi vediate sempre di meno. A un certo punto sparirò: e saprete che sono là dove devo stare».

Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA