Berlusconi testamento, Fininvest nelle mani di Marina e Pier Silvio. A Marta Fascina 100 milioni. Niente indicazioni per le ville

Nel testamento il Cavaliere lascia il 53% del gruppo ai due figli maggiori

Venerdì 7 Luglio 2023 di Rosario Dimito
Berlusconi testamento, Fininvest nelle mani di Marina e Pier Silvio. A Marta Fascina 100 milioni

In tre schede testamentarie distinte, olografe, tutte scritte a mano su carta intestata di Villa San Martino, Silvio Berlusconi ha ripartito il patrimonio di 5,5 miliardi circa fra i cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi, senza colpi di scena: il 60% dell’impero a Marina e Pier Silvio assieme al controllo assoluto della Fininvest e quindi delle tre società quotate (MFE-Mediaset, Mediolanum, Mondadori) mentre il 40% del patrimonio rimane agli altri tre figli.

Ieri i contenuti delle tre disposizioni, comunicati mercoledì scorso dal notaio Attilio Roveda che li custodiva, prima a due testimoni, poi ai cinque eredi e annotati nel registro dei testamenti, sono state divulgati dallo stesso notaio alla stampa.

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I DUE CASI
Nel primo testamento (2 ottobre 2006), Berlusconi ha dato l’indirizzo generale della ripartizione del patrimonio che non metterà più in discussione, ma integrerà con le donazioni: «Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio» si legge nel testamento, «lascio tutto il resto in parti uguali ai miei figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi». È già evidente da allora l’intenzione, in nome della stabilità del gruppo, di affidarne le redini ai primi due nel segno della continuità. A questo segue, il secondo del 5 ottobre 2020: «confermo le disposizioni del 2006» e, «aggiungo in favore di mio fratello Paolo Berlusconi una donazione di 100 milioni a titolo di legato». All’epoca Silvio già frequentava da qualche mese la Fascina ma non c’era evidentemente ancora un rapporto tale per giustificare lasciti. Che invece sono stati decisi il 19 gennaio 2022 in un legato custodito dalla Fascina stessa che due mesi dopo ha “semi-sposato” nella festa di Villa Gernetto. Era il periodo della candidatura al Quirinale. «Cara Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora (non figura Luigi per motivi inspiegabili che però fanno sorgere varie interpretazioni, ndr), sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare, vi prego di prendere atto di quanto segue. Dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni: Paolo Berlusconi euro 100 milioni, a Marta Fascina euro 100 milioni, a Marcello Dell’Utri euro 30 milioni». A quest’ultimo amico di sempre che ha avuto lunghe vicissitudini giudiziarie, Berlusconi ha voluto dimostrare il suo affetto. 

 


Riguardo al pensiero verso il fratello Paolo è scoppiato un caso in quanto nelle disposizioni del 2020 gli donava 100 milioni e nell’ultimo lascito, senza annullare il passato, invitava i figli a farsi carico di donare dalle proprie attribuzioni altri 100 milioni al fratello per un totale di 200 milioni. Anche in casa Fininvest si riconosceva questa interpretazione ma nel pomeriggio è arrivata la precisazione del diretto interessato: Silvio gli aveva anticipato «in più occasioni, con la straordinaria generosità che lo ha sempre contraddistinto», l’intenzione di lasciargli 100 milioni e «le carte rese pubbliche oggi (ieri, ndr) vanno intese come conferma che è questa la cifra indicata come legato testamentario».


Alla Fascina il “quasi marito” ha fatto un lascito di 100 milioni, non l’uso della Villa di Arcore come si diceva, ma non è detto. «La legge Cirinnà prevede che in una convivenza di fatto, in caso di morte del proprietario della casa di comune residenza», ha spiegato al Messaggero l’avvocato Alessandro Orsenigo, un super esperto di successioni, «il convivente di fatto, superstite, ha diritto di continuare ad abitare nella stessa casa per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore a due anni e non oltre i cinque anni».


CHI PAGA LE TASSE
Ora si passa alla fase attuativa del testamento. I 230 milioni dei legati a Paolo, Fascina e Dell’Utri dovranno scucirli solo i quattro figli a cui il padre li ha chiesti. «I beneficiari saranno obbligati al pagamento delle imposte di successione», ricorda Orsenigo, «Marta Fascina e Marcello Dell’Utri -, non avendo vincoli di parentela alcuno - verseranno l’8% ciascuno (quindi 8 milioni), mentre il fratello Paolo il 6% beneficiando di una franchigia di 100.000 euro (5,9 milioni)». Siccome i testamenti sono generici, «gli eredi dovranno predisporre l’inventario di tutti i beni in successione (mobili, immobili, partecipazioni, opere d’arte, arredi, gioielli etc) e le imposte di successione saranno corrisposte in due fasi e di esse sono solidalmente obbligati tutti gli eredi - conclude l’esperto -. All’atto dell’invio della denuncia di successione verranno pagate immediatamente, le imposte ipotecarie e catastali pari rispettivamente all’1% ed al 2% del valore degli immobili, calcolato prendendo a base la rendita catastale e moltiplicandola per coefficienti fissi». Data la complessità delle operazioni, la successione si chiuderà in un paio d’anni.
 

Ultimo aggiornamento: 12:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA