Via Piave e Riviera XX settembre, arrestati due pusher

Venerdì 3 Settembre 2021
Via Piave e Riviera XX settembre, arrestati due pusher
SICUREZZA
MESTRE Via Piave e Riviera XX settembre, zone nevralgiche dello spaccio e della movida di Mestre. Ed è lì che gli agenti della polizia locale hanno messo a segno due punti (leggasi arresti) nella lotta alla criminalità.
Mercoledì sera verso le 22.30, in via Piave, gli agenti del Nucleo operativo e del Nucleo di pronto impiego arrestavano per spaccio un quarantunenne nigeriano in Italia come richiedente asilo. Gli agenti - in servizio in borghese - notavano l'africano mentre in due diversi momenti della serata, a distanza di venti minuti uno dall'altro, contrattava la vendita di eroina a due tossicodipendenti. Proprio dai tossicodipendenti partivano gli agenti per bloccare lo spacciatore: sequestrata la droga ai due acquirenti e verificato che fosse eroina, gli agenti della pattuglia radiomobile della polizia locale fermavano il nigeriano. Un controllo in banca dati delle forze dell'ordine faceva il resto nel ricostruire il curriculum del pusher, già arrestato a Padova nel 2018 e a luglio 2021, e da mercoledì sera di nuovo in manette.
Allo spacciatore e ai suoi due clienti (un bengalese residente a Venezia e uno slovacco residente a Udine) veniva contestata anche la violazione del Regolamento di polizia urbana e scattava così la multa di 450 euro a testa e il Daspo per quarantotto ore dall'area della stazione ferroviaria di Mestre.
Qualche giorno prima, il 26 agosto, veniva arrestato uno dei pusher di Riviera XX settembre, zona della movida mestrina ed epicentro, negli ultimi mesi, di aggressioni e risse tra giovani. A fermare un tunisino di 22 anni erano stati gli agenti del Nucleo cinofilo e del Nucleo pronto impiego della polizia locale. Anche il ventiduenne figurava tra i volti noti essendo già stato arrestato il 9 agosto dagli agenti del servizio Sicurezza urbana perché aveva con sé alcuni dosi di cocaina pronta a finire sul mercato: per liberarsene le aveva buttate in un canale senza però riuscire a impedire alla polizia di recuperarle.
Uno stratagemma che il tunisino aveva utilizzato anche il 26 agosto quando, alla vista degli agenti in Corso del Popolo, si era messo in bocca dieci dosi di cocaina pronte per lo spaccio e si era dato alla fuga in bicicletta. Raggiunto e arrestato, dopo avergli fatto sputare le dosi, al ventiduenne è stato imposto dal giudice il divieto di dimora in Veneto, ed è stato scarcerato.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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