Vendita Vtp, deciderà il consiglio regionale

Mercoledì 1 Giugno 2016 di Finozzi (Lega) e Pigozzo (Pd) favorevoli all'operazione: «Garantito il controllo pubblico»
L'offerta delle compagnie e del terminalista turco per l'acquisto del 35,5% di Vtp, la società delle crociere, era più conveniente del concorrente Bassani, l'operatore portuale veneziano. E ieri mattina Massimo Tussardi, presidente di Veneto Sviluppo presentatosi assieme al direttore generale Gianmarco Russo, ha illustrato ai consiglieri regionali in prima Commissione i contenuti delle due proposte.
Lo ha fatto, però, solo dopo aver chiarito nei dettagli ciò che premeva di più a maggioranza e opposizione, ossia se la società posseduta al 51% dalla Regione ha rispettato il mandato affidatole dal Consiglio il 19 aprile scorso, ossia il controllo pubblico di Vtp. Alla commissione presieduta dal leghista Marino Finozzi, il presidente ha spiegatoche l'opzione pretesa dalla Regione nell'accordo è "put" e non "call". Vale a dire che, come avevamo anticipato venerdì, è Veneto Sviluppo che si è riservata il diritto unilaterale di cedere, nei prossimi due anni, a Venezia Investimenti (costituita dalle compagnie Costa, Msc e Royal Caribbean e dal terminalista turco Gph) le quote che ora non vende e che le garantiscono il 51% di Apvs, la società che controlla il 53% di Vtp. E ai consiglieri Tussardi ha spiegato che si tratta di una garanzia in più: se dovessero mutare le condizioni della crocieristica veneziana, e non fosse più così strategica come oggi, la Regione si è riservata l'opportunità di vendere alle compagnie le quote rimanenti al prezzo attuale.
La vicenda non è finita, perché bisogna attendere i tempi delle prelazioni, quella riservata all'Autorità portuale veneziana (se volesse per assurdo ricomprarsi le quote che ha messo in vendita) e poi ulteriori venti giorni per gli altri soci, Finpax operatori portuali (che ha il 22,18% di Vtp e della quale fa parte anche Bassani), Save (22,18%) e Camera di commercio. Se qualcuno deciderà di esercitare la prelazione potrà acquistare solo il 48% di Apvs, la società che detiene il 53% di Vtp e ne esercita il controllo, perché il 51% resterà in mano a Veneto Sviluppo almeno per i prossimi due anni, e un 1% dev'essere per legge riservato all'Autorità portuale. «Questa commissione è stata un'occasione molto importante per chiarire tutti i passaggi che Veneto Sviluppo ha messo in atto - ha commentato Marino Finozzi -. L'operazione a mio giudizio è stata buona e giusta, soprattutto se si considera che la vendita è stata decisa dall'Autorità portuale senza prima verificare con la Regione se c'era qualche opzione alternativa, e così Veneto Sviluppo si è trovata costretta a intervenire in fretta e in maniera decisa». Anche l'opposizione ha accolto positivamente le risposte che sono state date alle sue domande di chiarimenti: «Quando ci sarà da prendere una decisione sulla vendita delle quote restanti, se ne occuperà nuovamente il Consiglio, ma per il momento la garanzia della governance pubblica è stata soddisfatta» ha detto Bruno Pigozzo consigliere del PD e vicepresidente del Consiglio regionale.
«È stato fatto quanto si poteva fare tenendo conto dell'interesse pubblico e anche di quello degli istituti di credito che posseggono il 49% di Veneto Sviluppo» ha concluso Finozzi.
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