Un'altra sforbiciata al Sociale, stavolta agli interventi di mediazione linguistico-culturale

Giovedì 10 Marzo 2016
Un'altra sforbiciata al Sociale, stavolta agli interventi di mediazione linguistico-culturale negli interventi di strada che sono quelli, come il Servizio Città e prostituzione, che negli anni hanno trasformato Venezia in un modello europeo. Una riduzione di oltre centomila euro all'anno, dal 2016 al 2018, che rischia di creare problemi agli interventi di protezione sociale delle vittime della tratta mentre, da oggi, terminano quelli per i senza dimora finora affidati alle cooperative Caracol e Gea.
La gara da 2,1 milioni di euro per tre anni per il "Servizio di mediazione linguistico-culturale" a supporto degli interventi sociali nel settore del contrasto a prostituzione e tratta, tossicodipendenza e in carcere, era stata assegnata a metà dicembre ad un consozio di cooperative, ma una settimana dopo il Consiglio comunale ha deliberato un taglio del 20 per cento all'anno della spesa. «Una scelta basata sul fatto che abbiamo stimato una minore spesa su questo fronte - spiega l'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini - e per evitare tagli ad altri servizi». Di fatto, per ognuna delle tre annualità il Comune risparmierà 114mila euro, anche se circa l'80 per cento del finanziamento dell'appalto arriva da fondi dello Stato. I mediatori linguistici (necessari visto che il target degli interventi è di almeno dieci nazionalità diverse) hanno così visto una riduzione da 36 a 29 ore settimanali, ma soprattutto non saranno più a disposizione i fondi per eventuali emergenze in caso di utenti di altre nazionalità.
Intanto, oggi è l'ultimo giorno di lavoro per le cooperative Caracol e Gea che si occupavano dei senza dimora, la prima negli interventi notturni dell'"emergenza inverno" e la seconda, dopo 12 anni di reinserimenti dei clochard, anche del "Centro diurno" attivato da fine 2015 a Ca' Letizia. «Quello invernale è il servizio più impegnativo per il quale indiremo una gara d'appalto ad hoc - riprende Venturini -. L'attività del Centro diurno continuerà invece regolarmente con personale interno del Comune. Ci saranno solo alcuni aggiustamenti, ma il servizio verrà completamente gestito dai dipendenti dell'Amministrazione». Va ricordato che il Centro diurno ha tolto dalla strada, durante il giorno, tra i 40 e i 50 senza dimora rimanendo aperto dalle 9 di mattina alle 17.30 del pomeriggio. Persone che passavano il loro tempo tra via Carducci e piazzale Donatori di sangue, dando non pochi problemi anche alla biblioteca di Villa Erizzo. Con il personale comunale che, dopo i tagli degli ultimi anni, "chiude bottega" alle 16, è probabile che anche il Centro diurno riduca gli orari, come le docce all'interno del drop-in di via Giustizia che ridurranno da due a una le aperture settimanali (solo il mercoledì e non più anche al venerdì). «Sono sacrifici che si devono fare se non si vogliono intaccare gli altri servizi diretti alla cittadinanza» conclude l'assessore.
Fulvio Fenzo
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