Troppo piccole per falsare il mercato: salve sei aziende

Venerdì 23 Giugno 2017
Troppo piccole per falsare il mercato: salve sei aziende
Il Consiglio di Stato ha dato loro ragione riconoscendo quanto andavano ripetendo da anni ma nessuno le ascoltava, tanto che la sentenza della Terza Sezione arriva giusto in tempo per salvare quattro storiche aziende edili, un panificio e una ditta di navigazione ma per altre imprese veneziane ormai non c'è più nulla da fare: quattro sono fallite (Mazzega, Gambari e Poggi, De Maio Illuminazione, Alfieri costruzioni) un' altra è in liquidazione coatta amministrativa (Cooperativa Luigi Morassi). È la prima sentenza che i legali aspettavano, ne manca un'altra per un diverso gruppo di aziende, che si immagina fotocopia della prima, che riguarda sempre aziende veneziane e chioggiotte colpite dalla sventura di aver goduto degli sgravi contributivi negli anni 1995-1997 e di essere state individuate dall'Unione Europea come destinatarie di indebiti aiuti di stato.
È il tentativo pensato in zona Cesarini per ribaltare la condanna definitiva a pagare: un ricorso al Consiglio di Stato contro l'Inps perché molte delle imprese coinvolte operano solo sul mercato locale e quindi non potevano falsare la concorrenza internazionale. Molte delle 160 imprese hanno già cominciato a pagare perché condannate definitivamente a versare una cinquantina di milioni di euro, e per fortuna, grazie alla legge di novembre 2016, pagheranno solo gli interessi semplici e non quelli compositi, altrimenti il conto sarebbe aumentato di altri trenta milioni.
Rispetto all'inizio della vicenda, però, il numero originario delle aziende coinvolte si è ridotto, un po' a causa dei fallimenti provocati dalla fine degli sgravi contributivi e quindi dagli eccessivi costi sopportati per lavorare in centro storico rispetto alla terraferma, un po' perché i Tribunali hanno riconosciuto proprio il fatto che operavano in un mercato locale: così sono state stralciate le aziende artigiane, il settore del trasporto (motoscafi e trasporto per conto terzi di merci, e pure i gondolieri), le ditte che operavano nel porto di Venezia in regime di concessione portuale, e più recentemente anche gli alberghi sotto le tre stelle seguiti dallo studio Bianchini.
Ora il Consiglio di Stato ha riconosciuto le ragioni dei settori costruzioni, navigazione e panificazione. Rimangono fuori, invece, le aziende del vetro di Murano, quelle della pesca, soprattutto a Chioggia, e quelle industriali più grosse come Rubelli, Tecnomare, Italgas, una quarantina in totale.
La sentenza del Consiglio di Stato respinge, dunque, le pretese dell'Inps per Crismare società di navigazione difesa da Mario Sanino, Giorgio Orsoni e Mariagrazia Romeo, i panifici Rizzo San Leonardo Sas patrocinati da Lidia Sgotto Ciabattini e Franco Stivanello Gussoni, e le aziende edili Maddalena Srl (ora FIEL), Vettore Costruzioni Srl in liquidazione, Azin Asfalti S.r.l., Barbato Impresa Costruzioni Srl in liquidazione tutelate da Alessio Vianello, Andrea Bortoluzzi e Sandro Veronese dello studio Mda.
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