Tesoretto da 11 milioni nelle casse del Comune

Martedì 30 Agosto 2016
Quest'estate, mentre fuori imperava il Solleone, nelle ombreggiate casse comunali sono entrati 11 milioni e mezzo di euro. Provengono dalla Regione che ha finalmente cominciato a pagare i suoi debiti. 1 milione e 400 mila sono addirittura debiti contratti da poche settimane, per un totale di 2,6 milioni di euro, mentre 10 milioni fanno parte dei 23 che il Comune avanza dall'anno scorso. «Soldi, questi ultimi, che se fossero arrivati entro il 31 dicembre 2015, avrebbero ridotto lo sforamento del Patto di stabilità o addirittura permesso di rispettarlo appieno» commenta l'assessore al Bilancio Michele Zuin che, comunque, guarda sempre al bicchiere mezzo pieno: «Inutile recriminare, meglio guardare avanti e questi soldi ci fanno un gran comodo».
Vanno nel conto del Patto di stabilità del prossimo anno?
«No, per niente, sono cambiate le regole. Piuttosto vanno nella liquidità e ci consentiranno due cose: non saremo più costretti a svendere le azioni di Save o palazzi come quello di Prada; inoltre eviteremo di accendere nuovi debiti con le banche e quindi interessi da pagare. Un grande risultato, anche se è solo un po' di respiro perché di liquidità abbiamo sempre un gran bisogno. Soprattutto Comuni grandi come il nostro con imponenti società Partecipate che ci costringono ad intervenire sovente per sopperire ai pagamenti verso i creditori. Una volta c'era il Casinò che faceva da cassa continua, ora non più e dobbiamo arrangiarci».
E col Patto di stabilità come farete allora?
«Quello lo rispetteremo quasi sicuramente perché non è più calcolato in base a criteri assurdi di cassa ma di competenza. Vale a dire che se la Regione o lo Stato ci devono dei soldi e non ce li danno, comunque li posso mettere a bilancio e non sono buchi. Quindi se approntiamo un bilancio di previsione azzeccato e fatto in un certo modo, in linea di massima il Patto non lo sforeremo più, e lo sappiamo in anticipo perché non dipende più dagli altri ma solo da noi».
Perché la Regione non vi ha pagato prima? E perché vi deve ancora 13 milioni di euro?
«Avevamo sollecitato quei soldi più volte prima di chiudere il Bilancio l'anno scorso, ma anche loro hanno una sorta di patto di stabilità cui devono sottostare. Il problema è che il Governo deve rispettare quello imposto dall'Europa (equilibrio tra rapporto deficit Pil) e quindi ritarda i pagamenti alle Regioni che a loro volta ritardano quelli ai Comuni. Noi siamo l'ultima ruota del carro, tra l'altro avanziamo oltre dieci milioni anche dallo Stato, e non possiamo rifarci su nessuno».
Il Comune di Venezia non è stato l'unico beneficiario dell'apertura del portafoglio da parte della Regione: quest'estate da palazzo Balbi, infatti, sono usciti 235 milioni di euro, dei quali 77 per pagare crediti nei confronti di aziende private e quasi 68 verso le amministrazioni territoriali, Provincie comprese, e altri con le Università e le Aziende sanitarie. La tempistica dei pagamenti, nel secondo trimestre di quest'anno, si aggira su una media di quasi 74 giorni contro i quasi 40 del 2015 e l'obiettivo della Regione, dopo aver risolto le difficoltà burocratiche provocate dalla nuova legge di bilancio, è di tornare a tempi molto rapidi.
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