Stop agli sconti in bolletta Pensionati Enel dal giudice

Giovedì 23 Marzo 2017
Stop agli sconti in bolletta Pensionati Enel dal giudice
L'Enel, quello sconto del 75-80% sulle bollette, lo aveva messo nero su buianco giù in una lettera del 1963. «Si rinnova - diceva la lettera - l'invito di contenere le rivendicazioni salariali; come contropartita l'ente si rende disponibile a concedere ulteriori vantaggi economici relativamente all'agevolazione per usi familiari dell'energia. Vantaggi che andranno ad interessare tutti i dipendenti in servizio».
Enel avrebbe quindi barattato lo sconto sulla bolletta, ai propri dipendenti, in cambio della rinuncia agli aumenti salariali e al mancato pagamento di prestazioni come la reperibilità e gli straordinari. Secondo il consumo individuale, la riduzione oggi è quantificabile dai 500 a 1500 euro all'anno. Ora quei dipendenti sono andati tutti in pensione ed Enel, dai primi di gennaio, ha revocato loro il beneficio della riduzione tariffaria. Così, 116 di loro nella provincia di Venezia ma più di duemila in Italia, hanno intrapreso le vie legali, chiedendo il mantenimento dell'agevolazione tariffaria. Ieri mattina, al tribunale di Rialto si è svolta la prima udienza, alla presenza di una cinquantina di lavoratori in quiescenza, assistiti dagli avvocati Laura De Perini, Anna Cergna e Giuseppe Fumarola.
«Il giudice del Lavoro, Margherita Bortolaso, ha acquisto la lettera e l'ha posta agli atti - ha spiegato Laura De Perini - Questo per noi è già un fatto importante. Il beneficio accordato da Enel ai dipendenti non era un privilegio, ma faceva parte di un accordo con i lavoratori, quindi rientrante nella sfera della stessa retribuzione; inoltre la decisione di Enel è stata unilaterale». Un contenzioso legale, si diceva, a livello nazionale. Alcuni ex dipendenti hanno scelto di accettare la transizione proposta da Enel una tantum (dai 1.800 a 6mila euro), altri hanno preferito il giudizio, considerando la transizione solo un parziale risarcimento. «Le agevolazioni tariffarie erano già state eliminate dal 1996 per i nuovi assunti e dal 2012 per i dipendenti in servizio - scrive Enel - L'azienda ricorda che l'Autorità per l'Energia Elettrica aveva confermato la necessità di eliminare gli sconti per evitare distorsioni di prezzo rispetto a coloro che non ne potevano usufruire. C'era stata poi, per legge, la totale eliminazione di ogni forma di copertura economica degli oneri sostenuti dagli operatori soggetti a regolazione tariffaria per gli sconti riconosciuti dalla contrattazione collettiva a dipendenti ed ex-dipendenti».
«Non c'è alcuna legge - ribatte Giuseppe Porcelluzzo, coordinatore dei pensionati Enel veneziani - solo un invito dell'Autorità dell'energia elettrica di riassorbire le agevolazioni, ma non era un'imposizione. Enel almeno poteva discutere con noi, per esempio concedendoci facilitazioni nell'installare pannelli solari. Invece in sede di contrattazione non si è fatta vedere». La prossima udienza è fissata per l'8 giugno.
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