Serrande abbassate in casa «Una persona fantastica»

Lunedì 25 Luglio 2016 di Federico lavorava nella ditta del padre, su Facebook foto e video delle feste e degli eventi a cui amava partecipare
MARTELLAGO - Nei suoi non ancora vent'anni - li avrebbe compiuti il 5 dicembre - amava la vita, Federico, le feste, i locali notturni, i concerti, la movida, il mare, i motori, magari anche le emozioni forti e la trasgressione, eppure tutti lo descrivono come un ragazzo «a posto»: del resto, fedina penale immacolata, nessuna segnalazione come assuntore di sostanze stupefacenti, il che acuisce il mistero e gli interrogativi su cosa sia veramente accaduto in quel maledetto rave party in Friuli.
La bifamiliare arancio in via Bazzera 41, a Martellago, dove il giovane abitava con i genitori - era figlio unico, altro dramma nel dramma - ieri è stata a lungo deserta, porte chiuse e serrande abbassate: mamma e papà, svegliati nel cuore della notte dalla tragica notizia, sono corsi all'ospedale di San Vito al Tagliamento per lo straziante riconoscimento della salma e per le altre formalità. In serata il padre Raffaello ha aperto ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni. «Non è il momento, questo è il nostro lutto. Nei prossimi giorni, forse» ha detto con gentilezza, visibilmente distrutto dal dolore, l'uomo, che è ingegnere, lavora nello studio associato di architettura e ingegneria "+375", con sede in via Fapanni, sempre a Martellago, ed ha anche un'impresa individuale che fornisce e installa pannelli fotovoltaici: un'attività per la quale lavorava come operaio anche Federico.
I vicini di casa sono sotto choc. Non che i Diana frequentassero molto il quartiere («sono venuti ad abitare qui, da Scorzè, 5-6 anni fa e sono sempre stati estremamente riservati» spiega una vicina), ma Federico un po' lo conoscevano e sono tutti esterrefatti. «Non posso crederci: era un ragazzo tranquillo e sempre con il sorriso sulle labbra» racconta un altro vicino, il cui pensiero va subito al padre, Raffaello: «una persona fantastica». «Non aveva concluso le scuole superiori e al mattino lo vedevo sempre partire con il furgone assieme al papà» racconta un altro ragazzo che abita accanto. «Ogni tanto ci salutavamo e parlavamo: aveva appena preso la patente (il 9 maggio, ndr), e si era da poco comprato anche la macchina, un'Opel Astra». Patente fresca di esame che Federico Diana immortala con orgoglio, con foto e commento, «eccola finalmente», nella sua pagina Facebook, così come il cruscotto della sua auto nuova e l'autoradio appena montato.
Il suo profilo Fb, anche solo quello della sezione pubblica e visibile, basta a tracciare un quadro della sua esplosiva voglia di vivere ed è un'apoteosi di condivisioni di immagini e video di party, concertoni, eventi (al Muretto su tutti), festival musicali, mete marine esotiche. Qua e là spunta anche uno spinello, ma sembra solo una delle tante tra foto e filmati ironici che il ragazzo condivide. «Hasta la baldoria, siempre» è il suo gruppo prediletto: questa volta, purtroppo, la troppa "baldoria" gli è stata fatale.
Nicola De Rossi

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