SEGUE DALLA PRIMA

Martedì 24 Gennaio 2017
(...) Su quel cartello c'è scritto: #NoTripAdvisor: basta false recensioni.
Mauro Lorenzon, il titolare della Mascareta, ha reagito così alle critiche negative divulgate da Trip Advisor sul suo esercizio pubblico.
Scano e Casadei, con aria saputa, consigliano Lorenzon ed anche tutti i suoi colleghi, me compreso, di organizzarsi, non si sa bene come, per rispondere alle critiche che viaggiano sul Web. Dovremmo cioè abbandonare la nostra tradizionale ignoranza abbracciando le nuove tecnologie e soprattutto senza reagire agli insulti con cartelli, marce di protesta o bombe a mano.
Descrivere la giornata di un esercente dall'alba al tramonto richiederebbe un libro, ma posso provarci nello spazio consentito.
Un ristorante prima dell'apertura non esiste. Questo vuol dire che i collaboratori devono ancora arrivare, che quando arriveranno in teoria dovranno essere tutti di buon umore. Non dovranno pensare allo zio in ospedale, alla moglie nervosa e all'affitto da pagare.
Prima di aprire le porte il cibo sarà ancora crudo e gli ingredienti staranno per arrivare dal mercato. Se la giornata coinciderà con la fine del mese bisognerà che il padrone pensi agli assegni delle paghe, al pagamento dei fornitori, a quello dell'affitto, a dare un'occhiata al barometro, ad essere pronto per consegnare i sacchi delle immondizie del giorno prima, a fare esercizi di sorriso davanti allo specchio e a tante altre stupidaggini.
Seguendo i consigli di Scano e Casadei, quando tutto sarà pronto, tanto per rallegrare la giornata, il padrone dovrà affrettarsi ad accendere il pc o il Mac, navigare sul sito Trip Advisor, e leggere con ansia le recensioni degli scrivani che non oso chiamare clienti, i quali durante la supposta visita del locale non hanno avuto il coraggio di comunicare al titolare il loro disappunto sulla qualità del servizio e la modestia del cibo, ma hanno preferito farlo, con il sogghigno dell'anonimo, rispondendo ai quesiti di Trip Advisor attraverso un elaboratissimo processo cerebrale che si esprime con la complicata formula filosofica: mi piace o non mi piace.
Gli avventori-scrittori così in qualche modo saranno riusciti a placare la sindrome dell'anonimo con un confortante pensiero: C'ero anch'io.
In America, il luogo da dove in questi tempi arriva tutto, c'è una guida che sembra la copia di Trip Advisor. E' scritta dai coniugi Zagat che raccolgono (si fa per dire) i giudizi dei clienti. E noi non ci siamo.
Anni fa ce n'era un'altra il cui titolo era L'Europa con 5 dollari al giorno.
La ricordo con simpatia perché fu una vera fonte di visitatori. Dell'Harry's Bar diceva. Evita l'Harry's Bar come il veleno.
Gli altri locali consigliati erano talmente terrificanti che il lettore veniva per una curiosità di contrasto.
Quelli che scrivono su TripAdvisor non sono comunque nostri clienti. Quelli che appartengono alla nostra grande famiglia e che non leggono le guide, ma ascoltano il passaparola degli amici.
Caro Lorenzon, hai fatto bene, ma non preoccuparti, perché, come si dice in veneziano: Sinque ze e robe, o el ze bon o el ze cativo. e ancora: Cussì ea ze, e no ghe ze niente da far. Grande lingua la nostra! Un'ultima cosa per tranquillizzare quelli che hanno creduto ad una falsa notizia comunicata via facebook. Riportando (ad arte) un articolo di Panorama scritto nel 2012, qualcuno ha segnalato via Web l'avvenuta chiusura dell'Harry's Bar. Ecco, hanno sbagliato la data. Forse chiuderemo quando il Mose comincerà a funzionare. Infatti, pensiamo di essere immortali.
Arrigo Cipriani
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