«Rivoluzione per risanare Actv»

Lunedì 27 Febbraio 2017
Come ogni rivoluzione, anche quella di linee e orari Actv ha fatto (metaforicamente) delle vittime. Ma Giovanni Seno, comandante in capo dell'azienda, non ci sta a finire davanti al plotone di esecuzione. Soprattutto se pensa di scorgere, tra i fucilieri, molti di coloro che a suo dire in passato hanno contribuito ad affossare il colosso veneziano dei trasporti. «Voglio dire la mia - osserva - affinché tutti abbiano una corretta visione della questione non fuorviata da prese di posizione strumentali e basate su inesattezze o, peggio, falsità».
La prima bordata, nell'ambito di questo sfogo, è per loro, per i cacciatori di voti.
«Il servizio attualmente gestito - attacca Seno - originariamente progettato in assenza del tram e con l'avvento di quest'ultimo non ancora completamente adattato, è figlio di una concezione vecchia e non più economicamente sostenibile del trasporto da ovunque a ovunque. Quel che è peggio è che ognuno di questi ovunque (tanto origine quanto destinazione) non era stato pensato in base a progetti urbanistici o di sviluppo commerciale, bensì in base alla continua ricerca del consenso politico di questa o quella zona, a volte anche purtroppo di questa o quella via. Ciò ha generato un proliferare di servizi, una fioritura di linee che si sormontano le une con le altre per grande parte del loro percorso, uno spreco di risorse pubbliche conseguenti anche all'idea che la cosiddetta coperta non avesse limiti e potesse essere tirata a piacimento e senza fine».
Era, in sostanza, la logica di accontentare tutti per un pugno di voti?
«Sì, tale impostazione ha da un lato dato ai cittadini la sicurezza che qualunque richiesta o esigenza potesse essere esaudita, dall'altro ha portato ACTV nel 2012 sull'orlo del baratro economico e finanziario. Il tutto veniva gestito poi nel totale disprezzo delle impietose analisi numeriche. Chi osava accennare minimamente al fatto che gli odiati numeri dicevano chiaramente che bisognava agire in modo esattamente contrario di quanto la ricerca del consenso spingeva a fare, veniva ignorato se non messo da parte».
Tanti utenti, però sono realmente scontenti.
«Questo è un Paese, l'Italia, dove chi protesta fa notizia mentre chi rimane silente (spesso la maggioranza) perché contento perde identità e voce in capitolo. Oggi assistiamo alle raccolte di firme, alle polemiche, alle critiche: tutto nel solco di quanto caratterizzava nel passato il voluto uso strumentale della risorsa Trasporto Pubblico per fini tutt'altro che trasportistici, non badando agli interessi di tutte le 180 mila persone trasportate ma solo di quelli di coloro che avevano la possibilità , a vario titolo, di far risuonare forte le proteste e le richieste».
Comunque sia, alla fetta di insoddisfatti, a coloro che chiedono modifiche, cosa risponde?
«Per quanto attiene la recente riorganizzazione delle linee, primo passo di un percorso, abbiamo sempre detto, tanto l'Amministrazione quanto noi Azienda, che essa avrebbe visto una fase sperimentale di sei mesi. A metà di questa fase avremmo provveduto a fare rilevazioni, analisi e considerazioni, basate sugli odiati fatti e numeri. Le conclusioni sarà verosimile ci porteranno ad alcuni piccoli aggiustamenti, come è logico e naturale che sia. Il tutto negli interessi di tutte le 180 mila persone trasportate giornalmente e non di piccole parti di esse. Ma soprattutto negli interessi di una efficienza futura e non di una comoda quanto pericolosa efficacia odierna; negli interessi insomma di un trasporto pubblico locale sano per un domani per i nostri figli».
E in Comune che aria tira a proposito di Actv?
«Io posso solo ringraziare il sindaco Brugnaro e l'assessore Boraso per l'equilibrio e il buon senso con cui affrontano questi temi così complicati e mi auguro che tutti sempre più capiscano la complessità e la delicatezza di questa materia, abbandonino vecchi modi di fare e di agire, si astengano dal supportare tesi e proposte diffondendo notizie false e destituite di ogni fondamento (mi riferisco al fatto che dopo le modifiche alle linee i passeggeri sarebbero in calo e le auto private in crescita !). Ben venga il confronto serio su analisi numeriche e fatti, si lascino perdere retorica, luoghi comuni e polemiche di parte fatte troppo spesso a prescindere».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci