Profughi da Treviso per comprare droga al parco Bissuola

Sabato 17 Dicembre 2016
Profughi da Treviso per comprare droga al parco Bissuola
Mestre market della droga anche per Treviso. Il meccanismo è ormai rodato: prendono il treno a metà mattina dal capoluogo della Marca, scendono a Mestre, vabbo al parco Bissuola - punto di riferimento per compravendite di questo genere - e acquistano un modico quantitativo di dosi di droghe leggere, soprattutto marijuana. Non troppe però: massimo 40 grammi, a farla larga. Con una quantità del genere in tasca, se beccati dalle forze dell'ordine, si rischia al massimo una denuncia a piede libero e la confisca delle sostanza. É questa la strada attraverso cui le droghe leggere arrivano a Treviso.
Un via-vai che da qualche mese è in mano soprattutto ai richiedenti asilo. Non è il caso di generalizzare: sugli oltre 2500 ospitati nella Marca, la percentuale che si dedica ad attività illecite come lo spaccio è minima. Ma i continui controlli delle forze dell'ordine confermano che questo tipo di commercio è in mano a ragazzi africani per lo più ospiti delle strutture d'accoglienza della provincia di Treviso. E nel corso dei mesi ha cambiato più volte aspetto. Un tempo erano i marocchini a rifornire i migranti che poi si andavano ad appostare in città. I guadagni non erano però alti: dopo aver venduto le dosi ricevute venivano liquidati con 20 massimo 30 euro. Ma adesso la tendenza è un'altra. I piccoli spacciatori vanno direttamente alla fonte e si mettono in proprio. Le telecamere di videosorveglianza in stazione, sui treni e nel parco Albanese, hanno immortalato alcuni richiedenti asilo trevigiani prendere il treno e andare alla Bissuola per rifornirsi. Sono stati riconosciuti dagli investigatori perché già fermati e controllati più volte. Una volta tornati a Treviso, le dosi vengono nascoste in angoli ritenuti sicuri, come lo erano i cespugli dei giardinetti della stazione fino a quando la polizia locale, con il blitz di mercoledì, non ha provveduto a eliminare un piccolo deposito contenente 63 grammi di marijuana. La lotta al piccolo spaccio diventa anche a Treviso ogni giorno più complicata: anche il preziosissimo strumento delle telecamere infatti comincia a segnare il passo. La loro collocazione è nota, quindi gli spacciatori tentano in tutti i modi di evitarle. Per questo motivo la polizia locale ha intensificato i controlli.
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