«Negli asili nido un maestra ogni 27 bimbi». E' scontro

Venerdì 9 Dicembre 2016
(t.borz.) Non sono state sufficienti tre ore per dipanare i dubbi dei genitori dei bambini che frequentano i nidi comunali. Mercoledì si è infatti tenuto il terzo Coordinamento dei Consigli di nido nelle salette consiliari di Ca' Farsetti. Erano presenti l'assessore alle politiche educative Paolo Romor, la dirigente Silvia Grandese e circa una quindicina di presidenti dei nidi comunali. Le perplessità riguardavano argomenti centrali come la sicurezza dei più piccoli, l'assenza di didattica, gli spostamenti da una parte all'altra degli insegnanti e l'assenza di punti di riferimento all'interno del Comune. La discussione è stata accesa e i presidenti alla fine hanno diffuso: «Riteniamo - dicono - che la situazione descritta dall'assessore con la lettera inviata il 14 novembre non corrisponda alla realtà. L'amministrazione comunale ha continuato a sostenere che i rapporti numerici, e quindi la sicurezza, sia sempre stata garantita nonostante gli spostamenti, ma la realtà è che si è creata una situazione di sicurezza precaria e svilimento qualitativo che fanno emergere la mancanza della fondamentale sensibilità necessaria a gestire un servizio educativo».
Infatti il regolamento comunale prevede un rapporto di un insegnate ogni sei bambini: «Alla domanda se, secondo loro, la sicurezza con un'educatrice e 27 bambini (questo è solo un esempio di tanti altri episodi simili) fosse stata garantita, non abbiamo ricevuto risposta bensì facce esitanti», proseguono i presidenti. I genitori lamentano servizi inefficaci a fronte di una retta che però rimane: «La mancanza di personale non permette di svolgere tutte le attività - dicono i presidenti - Il difetto di organico ha annullato la programmazione didattica del Comune. È come se pagassimo una suite in un hotel e ci ritrovassimo una singola con bagno condiviso». Inoltre: «La legge regionale prevede che il rapporto numerico venga rispettato per tutto l'arco da giornata, mentre il Comune lo rispetta solo durante le ore di compresenza delle educatrici, che equivalgono a circa il 35% dell'orario giornaliero». L'ultimo timore è che il coordinamento dei Consigli di nido sia sottovalutato, essendo considerato solo come momento di discussione e non parte integrante di una collaborazione tra le parti.
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