Musei, sindacati pronti al ricorso al Tar

Martedì 30 Maggio 2017
O il Comune ritira il bando della gara d'appalto o scatta un nuovo ricorso al Tar.
Ad anticipare le intenzioni di Filcams Cgil e Uiltrasporti, le due diffide inviate al Comune. Oggetto del contenzioso è la gara d'appalto dei Musei Civici di Venezia (curata dal Comune), per l'affidamento dei servizi di guardiania, pulizie, caffetterie e book shop. La prima diffida è già stata inviata e riguarda la clausola sociale di salvaguardia per i 450 lavoratori attualmente occupati nel sistema dei musei veneziani. «Il Comune si rifiuta di inserirla» accusano Monica Zambon, Renato Giacchi e Roberta Gatto della Filcams. Secondo Cgil e Uil il passaggio inserito nel bando non è sufficiente: «Si precisa solamente che l'azienda che subentrerà valuterà l'assunzione del personale. Resta quindi un giudizio unilaterale che non dà garanzie ai 450 lavoratori. Inutili, in questo senso, anche le interpellanze del senatore Felice Casson e dei consiglieri comunali Sambo e Ferrazzi: la giunta Brugnaro si rifiuta di inserire la clausola a tutela dell'occupazione, utilizzata invece in altre 3 gare d'appalto emanate nello stesso periodo».
Pesanti le accuse di Uil e Cgil ai consiglieri fucsia, citati uno per uno, che hanno lasciato la commissione (in cui sindacati e minoranze chiedevano di modificare il bando) facendo cadere il numero legale: «Si assumeranno, oltre alla responsabilità politica, quella morale e sociale di 450 famiglie».
Il secondo contenzioso legale riguarda invece il peso dell'offerta economica sul punteggio: «Le modifiche al codice degli appalti, entrate in vigore il 21 maggio, prevedono che l'aspetto economico non possa valere più del 30%. Nel bando la percentuale sale al 50, esponendo quindi la gara al problema del massimo ribasso». Le due diffide sono quindi un ultimo tentativo di dialogo: «O si sospende la gara per convocare un tavolo tecnico e ricostruire un bando assieme, oppure faremo ricorso al Tar per impugnarlo. Il Comune, nella gestione degli appalti, non sta dando un buon esempio». Altro aspetto sotto la lente del sindacato, sempre legato all'anticorruzione e alle regole degli appalti, riguarda lo spacchettamento della gara. «E' sempre stata gestita in blocco unico - aggiunge Zambon, segretario generale Filcams Venezia - per la prima volta invece viene suddivisa in 3 lotti diversi, aprendo quindi all'ipotesi di affidare i servizi ad aziende diverse e più piccole. Se non c'è un capocordata che risponde per i subappalti, il rischio è di ritrovarsi con società che si buttano dentro allo sbaraglio per poi non riuscire ad adempiere al loro compito. Le regole degli appalti non prevedono spezzatini proprio per favorire il controllo».
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