(m.f.) Perché l'ennesimo bando di Ferragosto per la vendita di un immobile

Mercoledì 24 Agosto 2016
(m.f.) Perché l'ennesimo bando di Ferragosto per la vendita di un immobile rimasto lì, senza destinazione, per decenni? E perché un documento di gara in termini così vaghi da risultare inaccettabili per qualsiasi concorrente che non sia interessato all'affare a tutti i costi? L'associazione Venezia Cambia spara a zero sull'operazione immobiliare del Comune che si giuderà a mezzogiorno di domani con il presumibile acquisto da parte della società che gestisce l'adiacente hotel Papadopoli. L'immobile in questione è l'ex casa del custode (un tempo adibita anche gabinetti pubblici, come si vede in planimetria, un "bene" di cui Venezia è molto povera oggi, ma che un tempo, senza turisti erano diffusi in modo capillare) del parco Papadopoli. Nella bozza di contratto ci sono gli impegni a prendere in concessione il giardino di pertinenza a 16mila euro l'anno (640 metri quadri, di cui 480 soggetti allo standard di verde pubblico che si intende rimuovere) e l'impegno per un tempo indefinito alla manutenzione del parco pubblico per avere in cambio la sua concessione per 12 eventi l'anno della durata massima di 4 giorni, ergo fino a 48 giorni.
«Come mai - si chiedono Marco Zanetti e Loris Spinazzi Lucchesi, di VeneziaCambia - si pone un obbligo contrattuale in termini così vaghi? E per quale motivo un soggetto dovrebbe essere interessato alla concessione ventennale dello scoperto quando potrebbe acquistarlo, senza intaccare lo standard. La Giunta non ha la competenza per questo genere di concessioni, che è invece del Consiglio comunale, ma evidentemente nessuno si cura di questo».
Per Venezia Cambia ci sarebbero diversi vizi in questo bando di gara, emanato in seguito alla proposta d'acquisto della società proprietaria dell'albergo, che ne vorrebbe fare un'estensione.
«La proposta - proseguono è del 10 marzo e si attende agosto per pubblicare la gara, lasciando 24 giorni a disposizione con tutti gli uffici chiusi. Infine, si vorrebbe privatizzare fino a 48 giorni un parco per cui recentemente si è speso mezzo milione di euro per migliorarne la fruibilità. Proprio non va».
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