Le onde affondano la barca scuola

Martedì 28 Marzo 2017
L'escursione in Dragon Boat per venti studenti del Sarpi è finita quasi subito con un bagno fuori programma, un po' di paura ma nessun pericolo. Colpevole il moto ondoso ma si fatica a definire onde anomale quelle che ormai sono all'ordine del giorno in quel tratto trafficatissimo di laguna, alle Fondamente Nuove, dove quasi nessuno rispetta i limiti di velocità.
L'incidente è avvenuto poco dopo le 11 di ieri tra la canottieri Querini e la fermata Actv dell'ospedale Civile: la canoa a 20 posti della Polisportiva venexiana sulla quale si trovavano 20 studenti della prima superiore (14-15 anni) dell'istituto Paolo Sarpi (oltre alla loro professoressa e all'istruttore di voga) ha imbarcato acqua a causa di un'onda improvvisa, sbilanciandosi e capovolgendosi. La barca a remi è partita dal rio interno in cui si affaccia il Sarpi per poi uscire in quel tratto di laguna aperto e movimentato.
Tutti i ragazzi erano muniti di giubbotto salvagente e a poca distanza si trovava una secca, una striscia di terra emersa dove gli studenti hanno atteso i soccorsi. Nel giro di pochi minuti sono stati recuperati da una barca privata che li ha poi trasbordati su tre idroambulanze, una del Suem 118 e due della Sanitrans che stavano raggiungendo il vicino ospedale e si sono fermate a dare una mano. Sul posto anche la Sezione navale della Guardia di finanza. Solo una ragazza ha riportato una lieve ferita alla testa ed è stata accompagnata al pronto soccorso, dove è rimasta un paio d'ore in osservazione. Gli altri studenti sono andati dritti a cambiarsi mentre il relitto del dragon boat veniva recuperato, riportato a riva e svuotato a secchiate. La canoa viene utilizzata per la scuola voga e per le escursioni didattiche dalla società Polisportiva venexiana di cui è presidente la campionessa di voga alla veneta Gloria Rogliani. «Sembra che al passaggio di una idroambulanza, due taxi abbiano accelerato. I ragazzi non corrono pericoli perché ci muoviamo in sicurezza. Detto questo, il problema del moto ondoso c'è e va contrastato. I bambini di Venezia devono poter andare a remi in laguna».
Da anni si denuncia il problema delle alte onde in quel tratto acqueo e i vogatori della Querini devono farci i conti ogni giorno. «Ormai questo specchio d'acqua è diventato mare aperto - spiega Ernesto Ortis, consigliere responsabile di voga alla veneta alla Canottieri Querini - i limiti di velocità sono di 7 chilometri e non vengono rispettati da nessuno, io stesso due anni fa sono stato centrato da un taxi in corsa. Occorrono controlli e multe per chi non rispetta i limiti». A causa del problema la Querini, grazie ad un gemellaggio con il Circolo Canottieri Diadora, ha recentemente deciso di spostare gli allenamenti del settore canoa al Lido di Venezia, più tranquillo rispetto a quel tratto trafficato. L'episodio di ieri ha presto iniziato a girare sui social network e a chiedere un passo indietro, anche un tassista coscienzioso. «Mi dispiace per quello che è successo stamattina (ieri per chi legge, ndr) davanti alla Querini - scrive Marcello Marchiori - purtroppo a volte non si può fare a meno di certe manovre, anche per i taxi, e molte volte più di qualche collega non professionista non pensa a quello che provoca correndo a destra e a manca ma guardatevi tutti e fate un atto di coscienza e ridimensionatevi che facciamo schifo (taxi, privati, trasporti pubblici, diportisti e chi più ne ha più ne metta).
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